FORZA D’AGRO’ – Il referendum per la separazione della frazione Scifì da Forza D’Agrò e l’accorpamento a Sant’Alessio si dovrà fare, ma la Regione dovrà integrare il decreto estendendo la consultazione referendaria anche agli elettori di Sant’Alessio, così come avevano chiesto con i loro ricorsi il Comune di Forza D’Agrò ed il Comitato “Per S.Alessio e Scifì uniti”. Lo ha confermato la sentenza del Tar di Catania che ha accolto i due ricorsi, bacchettando la Regione che da un anno, da quando era stata emessa l’ordinanza di sospensione cautelare del decreto dell’assessorato per le autonomie locali n. 227 dell’11 settembre 2013, aveva disposto che il referendum fosse esteso anche agli elettori di Sant’Alessio. Vince anche il Comitato Pro Scifì che aveva sposato questa linea del Tar e del Comitato pro S.Alessio, per il coinvolgimento degli elettori di Sant’Alessio. Il referendum, quindi, si farà. Quando ancora non si sa, perché adesso bisognerà aspettare che alla Regione venga notificata la sentenza del Tar di ieri e che la Regione, recependola, integri il decreto con il quale era stata accolta la richiesta del comitato Pro Scifì. In verità la Regione è inadempiente dal 15 gennaio 2014 quando il Tar accolse la domanda di sospensione cautelare avanzata dal Comune di Forza D’Agrò disponendo che l’assessorato “nel termine di trenta giorni dalla comunicazione o notificazione dell’ ordinanza, adotti gli opportuni provvedimenti atti ad estendere la consultazione referendaria all’intera popolazione del Comune di S. Alessio”: di giorni ne sono passati 400 ma il decreto non è stato integrato.
Con la sentenza emessa martedì dopo la discussione di merito dei due ricorsi, quindi, vincono tutti, o quasi. Certamente i due comitati che vogliono il referendum, un po’ meno il Comune di Forza D’Agrò che il referendum non lo vuole ma che lo accetta se esteso anche agli elettori di S.Alessio. Forza D’Agrò nella sua opposizione ha anche sostenuto che il comitato Pro Scifì non avesse raccolto il numero sufficiente di firme per chiedere l’indizione del referendum, tesi rigettata. Ha accolto invece la censura relativa al mancato coinvolgimento degli elettori di Sant’Alessio. Pertanto “le censure in esame vanno accolte con il conseguente annullamento del provvedimento impugnato nella parte in cui non estende la consultazione referendaria all’intera popolazione del Comune di S. Alessio”.
Le reazioni. Il primo commento del sindaco Fabio Di Cara è di pacata soddisfazione: “Il Tar ha deciso per il nulla di fatto. Tutto azzerato. Questa pagina con i suoi protagonisti viene archiviata negli annali della Storia di Forza d’Agrò. Molti saranno felici, alcuni si dovranno rassegnare”. Di segno diverso il commento dell’avv. Filippo Brianni, presidente del Comitato Pro scifì: “
Il Tar scrive in sentenza di confermare la propria ordinanza cautelare dell’anno scorso ed ha rigettato il motivo di ricorso con cui il comune diceva che l’iter da noi svolto non era regolare, quindi il Tar ha ribadito che la procedura è regolare e non c’è da azzerare proprio nulla. C’è da aggiungere, non da azzerare. Infatti la regione dovrà estendere il referendum al comune di S. Alessio e questa è una richiesta che avevamo fatto tutte le parti in causa, compreso il comune di Forza d’Agrò. La motivazione è chiarissima. Comunque prendiamo atto con molto piacere della posizione del sindaco perché significa che il sindaco, essendo contento della sentenza, non promuoverà ricorso al Cga, evitando di sprecare denaro pubblico. Da parte nostra ci riteniamo soddisfatti al 100%, ringraziamo l’avv. Salvatore Smiroldo perché questo, tecnicamente, è un successo tutto suo”.