FURCI – L’interrogazione della consigliera Raluca Sandra sull’aria irrespirabile in un quartiere di Furci finisce in Procura. I carabinieri di SantaTeresa di Riva hanno interrogato per circa un’ora la consigliera furcese in seguito ad una denuncia presentata da una ditta di Furci, la Misitano & Stracuzzi, con fabbrica per la lavorazione degli agrumi nel centro storico del paese, che si era sentita lesa dal contenuto dell’atto ispettivo. Oltre alla Raluca Sandra sono stati interrogati, perché querelati a loro volta, i due giornalisti, che avevano dato notizia dell’interpellanza dell’ex consigliere di maggioranza, poi, in seguito a questa vicenda, staccatasi dal gruppo per occupare lo scanno di indipendente. I fatti si sono verificati nel mese di luglio dello scorso anno.
Tanti cittadini assaliti da un puzzolente odore si sono rivolti al consigliere comunale, perché intervenisse presso il sindaco e gli assessori. Raluca Sandra una volta accertato la consistenza dei fetori ha preso carta e penna ed ha vergato una circostanziata interrogazione, che ha presentato al sindaco Sebastiano Foti e al presidente del consiglio Gianluca Di Bella e per conoscenza all’Arpa e all’Asl di Messina chiedendo che venisse svolta una inchiesta per accertare la natura e la provenienza di quel fetore insopportabile che attenta alla salute pubblica. Nel corpo dell’interrogazione venivano, però, riferiti fatti e circostanze che erano di pubblico dominio ma che additavano come responsabile la ditta Misitano & Stracuzzi, che immediatamente si dichiarò estranea chiamando in causa esperti nel settore che hanno escluso categoricamente la presenza di sostanze tossico-nocive emesse dall’industria (Lettera in redazione dell’avv. Isabella Barone). Anzi si dissero disponibili, i vertici della società, a partecipare ad un confronto pubblico che, però, non è mai avvenuto.
La questione divenne anche politica perché la consigliera Sandra non ebbe la solidarietà dei suoi colleghi di gruppo, cosa che invece fecero immediatamente quelli della minoranza. Un fatto grave sotto l’aspetto deontologico e politico tanto che la Sandra decise di lasciare il gruppo nel quale era stata eletta. Nel frattempo si verificarono anche atti di vandalismo contro l’auto della consigliera che in questo caso ottenne la piena ed unanime solidarietà di tutto il consiglio.
Sulla questione era intervenuto anche l’ex sindaco Bruno Parisi (che è anche medico e cura metà dei cittadini di Furci, quindi ben conosce la situazione sanitaria) che ha precisato: “Incontrai i vertici della ditta tre volte, in quanto vi era l’occasione di spostare la fabbrica nella zona a monte del paese e precisamente nella zona industriale. Questo avrebbe comportato che l’azienda si sarebbe ingrandita, avrebbe dato più posti di lavoro e soprattutto avrebbe liberato il paese dai continui ingorghi”.
Ora arriva questa azione giudiziaria che riapre una ferita non ancora cicatrizzata. Intanto in paese continua la raccolta firme di solidarietà alla consigliera comunale che con la sua interrogazione ha sollevato un problema di salute pubblica che non poteva passare sotto silenzio.