SANTA TERESA DI RIVA – La Tari 2014 costerà ai cittadini ed ai commercianti di Santa Teresa di Riva 2 milioni e 200 mila euro (compreso il contributo per la tutela ambientale che sarà versato alla Provincia e che ammonta a 100mila euro) e il comune incassa 160 mila euro in più di quanto costa il servizio! La tassa infatti deve servire soltanto a coprire i costi (legge 147/2013). La prima rata sarà in scadenza il 31 novembre in quanto è saltata quella inizialmente prevista per il 30 ottobre perché il censimento delle unità abitative effettuato dall’ufficio tributi è stato completato solo in questi giorni con il conseguente ritardo nell’emissione delle “liste di carico” ovvero del “ruolo” dei contribuenti per il 2014. Confermata la scadenza delle rate successive a dicembre 2014, febbraio e aprile 2015. Le tariffe sono state approvate dal consiglio comunale il 31 luglio ed il ruolo 2014 è depositato presso l’ufficio tributi. I contribuenti dovranno versare quanto dovuto mediante modello F24 pagabile alla Poste o presso le banche.
Nei mesi scorsi il Comune aveva distribuito un questionario riservato a cittadini e attività imprenditoriali chiedendo loro una sorta di autodenuncia ai fini dell’applicazione della tassa sui rifiuti. Secondo fonti dell’ufficio tributi circa 300 cittadini non avrebbero risposto nei termini previsti per cui il comune procederà con gli accertamenti coattivi, tuttavia non è escluso che molti di quei cittadini o di quelle imprese “distratte” non risiederebbero o non opererebbero più a Santa Teresa di Riva.
Secondo i dati rilevati dall’ufficio tributi, sarebbero circa 2.250 le «utenze fantasma»: 1.509 sono i nuclei familiari che, secondo quanto rilevato dal Comune, non ricevevano la bolletta della tassa rifiuti, mentre 715 risultano le utenze non censite destinate ad altri usi. Dei questionati inviati, ne sono stati notificati 1.800: 450 utenti non sono stati trovati o in alcuni casi si trattava di aziende non più presenti a Santa Teresa. Lo scopo di questa nuova banca dati è quello di spalmare sulle utenze reali il costo del servizio di igiene ambientale in modo da fa pagare tutti nella giusta misura.
Anche quest’anno il servizio è stato espletato dall’Ato4, ma è in itinere la gestione “in house” che dovrebbe dimezzare (condizionale rigorosamente d’obbligo) i costi, dato che saranno impiegati solo 12 dipendenti (contro i 24 attuali) con l’Aro comunale per il quale è in corso di pubblicazione il bando per l’affidamento del sevizio di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti il cui corrispettivo a base d’asta è stato fissato in 7.194.500 oltre Iva per sette anni. Le formalità di gara saranno espletate dall’Urega. Ma i conti del Comune potrebbero sballare se dalla Regione non arriverà l’autorizzazione per la riattivazione della discarica di Ligorìa dove si intende realizzare un impianto di eco trattamento per rifiuti non pericolosi, sito che verrebbe aperto anche agli altri otto comuni della Valle d’Agrò.