Roma – Il via libera a una riforma di accorpamento dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti potrebbe snellire in colpo solo una pattuglia ben nutrita di burocrati quantificabile in circa 5.600 primi cittadini, oltre 58 mila consiglieri comunali e piu’ di 13 mila assessori. Il tema della riduzione delle amministrazioni locali e’ stato trattato nelle fasi iniziali della valutazione sulla Spending review con Palazzo Chigi, “ma poi
non si e’ piu’ tornati sull’argomento”, ha ammesso il commissario Carlo Cottarelli davanti alla commissione sull’anagrafe tributaria secondo cui, comunque, “8.000 comuni sono troppi.
Bisognerebbe pensare ad una riduzione che renda piu’ facile il coordinamento”. In attesa di una proposta si possono fare dei calcoli. Attualmente in Italia sono presenti 8.057 comuni. Di questi, 5.640 hanno meno di 5.000 abitanti (elaborazione Ancitel su dati Istat del 2014). Si tratta, all’incirca, del 70 per cento delle amministrazione locali e del 17 per cento dell’intera popolazione italiana. In tutto poco piu’ di 10 milioni di persone residenti. Una prima riduzione delle rappresentanze politiche nei comuni e’ stata operata negli ultimi anni dai governi Berlusconi e Monti che hanno previsto un taglio del numero dei componenti dei consigli comunali.