Riceviamo:
“Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) e decreto Sblocca Italia i provvedimenti che dovrebbero cambiare il volto all’infrastruttura ferroviaria siciliana. L’unica priorità infrastrutturale in Sicilia è diventata la Catania-Palermo. Come se il solo raddoppio della Catania-Palermo risolverebbe tutti le “sfortune” infrastrutturali della Sicilia. L’inchieste sul trasporto ferroviario siciliano realizzate da La Repubblica, Corriere della Sera, Rai Uno ed altre testate, hanno evidenziato l’enorme gap infrastrutturale e dei collegamenti ferroviari tra le principali città siciliane. Non abbiamo più letto della messa in esercizio a regime della Metro-ferrovia Giampilieri-Messina; non abbiamo letto della Metro-ferrovia di Ragusa progettata e mai fatta finanziare; non abbiamo letto della velocizzazione della Catania-Siracusa iscritta in quasi tutti i contratti di programma con date e cifre; non abbiamo notizie dei 1970 milioni di euro previsti per il raddoppio della Fiumefreddo-Giampileri con delibera Cipe 62/2005. L’imponente finanziamento dello Sblocca Italia poteva essere distribuito per ammodernare, velocizzare e realizzare un sistema più leggero e veloce in tempi più brevi collegando molte più città che ad oggi sono quasi del tutto isolate per scelte o disattenzioni non condivisibili. Ribadiamo che non ci serve l’alta velocità nelle tratte siciliane per ovvi motivi, uno dei tanti, i tempi lunghissimi di realizzazione. Ai siciliani basterebbe solo ed esclusivamente “la velocità”.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani