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mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Che cosa serve per S. Teresa di Riva?  Ancora la parola ai cittadini

Considerato l’interesse che ha suscitato il primo intervento su Santa Teresa, visti alcuni commenti pro e contro, letto l’articolo di Puglisi sulla gazzetta del Sud del venerdì 08/08/2014, che hanno stimolato un vivace dibattito come il sale della “democrazia”, ritengo opportuno continuare a pensare in questa piazza digitale espressione degli umori anche nascosti, per svegliare i cittadini e riflettere su quello che effettivamente serve per S. Teresa di Riva. Intanto ritengo necessario fare una puntualizzazione su ciò che è democrazia o meno. Qualsiasi cittadino può intervenire, criticare, approvare, sollecitare i propri amministratori comunali, regionali e nazionali senza bisogno di essere eletti . Anzi è obbligo del buon cittadino esercitare il proprio controllo democratico sulle istituzioni nel rispetto delle persone , della loro dignità, sicuramente, senza insultare, cosa che oggi è molto difficile in quanto si sono dimenticati i canoni della buona educazione sia in ambito nazionale che locale. Ma i cittadini devono partecipare attivamente , analizzare le scelte che vengono fatte in corso d’opera, in particolare dopo due anni di governo e nessuno può limitarne, bloccarne o impedirne l’espressione grazie alla nostra Costituzione, oggi un po’ massacrata, ma ancora garante della libertà di pensiero, di espressione , di stampa e così via per cui ha valore ancora “ parlare”, “discutere” anche se alcuni vorrebbero tappare la bocca perché certe verità non si devono dire proprio perché danno fastidio. Potrei affermare che, avendo lavorato sempre nel sociale, anche in istituzioni dello Stato, potrei manifestare le mie idee e ciò che la gente dice in giro sottovoce per paura, con libertà. Ma per quanto mi riguarda, in nome della Costituzione , ogni cittadino ha il diritto- dovere di partecipare ed esprimere il proprio punto di vista anche senza bisogno di attendere il momento delle elezioni per avere il permesso di parlare. C’è una POLITICA ALTRA E ALTA che alcuni non hanno mai conosciuto, che alza il livello della discussione , ci vuole una certa educazione per questo tipo di politica: si accetta il dialogo, si partecipa in associazioni, comitati che studiano i problemi con serietà e cercano di trovare le soluzioni anche guardando ai paesi che li hanno risolti in modo efficace, soluzioni che possono essere più positive e rispettose di persone e luoghi per sottoporle a chi deve prendere le decisioni. Tante volte abbiamo partecipato determinando la predisposizione di statuti, regolamenti , progettazione che possano rappresentare la difesa e la salvaguardia di diritti in diversi ambiti della vita del paese. Tutto questo si è fatto in modo gratuito, con tanta pazienza, con onestà, chiamando la gente alla partecipazione, all’impegno con convegni, discussioni, con raccolta firme, con articoli, etc. con autofinanziamento personale , con molta fatica e investimento di tempo senza bisogno di essere all’interno delle amministrazioni. Questo è sicuramente ricercare un’ alta forma di democrazia dove le decisioni nascono dalla sinergia anche con gli amministratori e i consiglieri comunali sia di maggioranza che di minoranza e questo avviene quando c’è l’intenzione veramente di individuare e realizzare le opere necessarie per il paese e per la gente al di là delle ideologie, della presunzione e dei pregiudizi, ma nella ricerca costante del Bene Comune nella convivenza delle diversità, valorizzando idee e progetti. Capisco che tanti non possano comprendere, convinti come sono che solo organizzando una macchina elettorale efficientissima e costosa per conquistare una postazione di potere sfruttando le competizioni elettorali, con schieramenti improvvisati, cercando di carpire il consenso della gente con le loro promesse o di alcuni che si fanno vivi solo al momento delle elezioni e non hanno smosso un dito, dico un dito per elevare il dibattito politico e per contestare quelle scelte dannose per il paese. Da cittadina sono stufa di questo modo di fare, certo potrebbe nascere anche un movimento di opinione che potrebbe anche sfociare in una partecipazione diversa, anche se non tutti siamo chiamati a fare le stesse cose. Certo si potrebbero scommettere adulti, giovani, donne che hanno voglia di spendersi in modo nuovo, altri cittadini e perché no intellettuali, filosofi, impiegati, operai, commercianti, artigiani che sono continuamente tartassati dalle tasse sia statali che regionali e ancor di più comunali senza aspettare il “ deus ex machina”. Dell’articolo dell’altra settimana voglio ricordare l’ovvietà di alcune cose che sono basilari . Chi può negare che la rete fognante è una priorità? Nessuno con un po’ di logica e di buon senso se dovesse scegliere direbbe che lo svincolo autostradale è più importante. Chi con un po’ di “ gnegnu” ( =intelligenza) vorrebbe indebitarsi per milioni di euro quando sulla testa di ogni giovane e di ogni bambino che nasce c’è già un debito oneroso a livello nazionale di circa 35000 mila € pro capite, e direi anche regionale ? Ma siamo pazzi? E perché una pista ciclabile che passi per tutto il paese non si potrebbe realizzare a costo zero o quasi? Chi non vorrebbe l’acqua pubblica potabile evitando così di acquistare acqua in bottiglie di plastica che diventa anche un problema per lo smaltimento dei rifiuti? Chi non vuole oggi la differenziazione dei rifiuti, la riduzione , il riuso e il riciclo? Chi non vorrebbe il miglioramento dei servizi sociali e sanitari? Chi non vorrebbe un lavoro dignitoso invece che solo tre mesi determinando precarietà e lotta fra poveri? Chi non vorrebbe un traffico più snello sul lungomare che specie in certi orari è intasato dalle macchine elevando il tasso di inquinamento? Chi non vorrebbe un mare e una spiaggia puliti? Chi non vorrebbe una cittadina pulita e profumata? Come vedete parliamo di cose scontate troppo scontate senza bisogno di grandi progetti si tratta solo di volontà politica, di logica e torno a ripetere del buon senso e della “ buona amministrazione del padre di famiglia”. S. Teresa di Riva, invece, nel tempo ha trovato sindaci e amministratori che dagli anni ottanta in poi hanno cercato di farla diventare un immondezzaio, due ci sono riusciti pienamente, vedi Zona Vallone Abramo di cui si aspetta ancora la bonifica e parte di Ligoria ( chissà se certe malattie non dipendano da questo? Chissà che non ci siano anche rifiuti tossici?). Gli altri hanno tentato di ripristinare la discarica di Ligoria qualcuno sprecando anche denaro della comunità circa trecentomila € e la stessa cosa avrebbero voluto fare i sindaci che sono venuti dopo fino ad oggi. Meno male che la drastica legislazione europea non permette più l’attivazione di discariche pena multe salatissime per cui la regione non autorizza. Il mio intervento non è tanto di critica quanto di desiderio, di speranza e di proposizione, di recupero del senso di appartenenza e di amore al proprio paese di cui si vuole la valorizzazione delle belle risorse umane e ambientali presenti e tante volte mortificate, sprecate e danneggiate.

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