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mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Il pellegrinaggio del Tindari: Il popolo in cammino

Giovedì 26 Giugno c’è la partenza del 62° pellegrinaggio della Madonna del Tindari dal Santuario di Santa Maria del Carmelo di Santa Teresa di Riva al Santuario di Santa Maria del Tindari a Patti. Si tratta di un lungo percorso attraverso le montagne dei Peloritani che dura all’andata da giovedì a venerdì sera, camminando con lo stendardo della Madonna in mezzo ad un paesaggio suggestivo, assolato ed aspro. I pellegrini che si avventurano a piedi in questo viaggio faticoso sono legati ad una tradizione di fede che si tramanda da 62 anni e rappresenta una devozione forte a Maria, madre di Gesù e piena di grazie per tutti i suoi figli, bisognosi di aiuto. La maggior parte dei fedeli offre questo sacrificio alla Madonna per un voto fatto, la promessa di un impegno presente già nell’ Antico Testamento, per una grazia ricevuta, per una intercessione, per una modalità di preghiera particolare e continua ma nell’interiorità dell’anima ci sta un desiderio di intima relazione con Dio attraverso la madre celeste. Si va per le montagne, per sentieri e strade in terra battuta o asfaltate, con canti e preghiere, litanie ed invocazioni, musica e decoro fino ai piedi della Madonna “lontano”, confidando nel suo amore e nella sua accoglienza di madre misericordiosa, buona, e generosa , dispensatrice di ogni bene, attenta alle necessità dei suoi cari e pronta ad intercedere presso il suo figlio Gesù per donare consolazione, protezione, ristoro, conforto e speranza. Il tragitto, particolarmente tortuoso e faticoso, è simbolo del passaggio da una fede statica ed abitudinaria alla fede dinamica, impegnata nella ricerca e dedita alla lode. Si ricorre a Maria per essere sostenuti in questo cammino terreno e per continuare ad affrontare le prove della sofferenza quotidiana sotto lo sguardo tenero della madre di Dio che accompagna i suoi figli al Signore Gesù Cristo , il Risorto, Colui che ci ha donato la salvezza, che ci ha riconciliati come fratelli e ci ha dato l’eredità del Regno di Dio. In ogni pellegrinaggio Maria diventa guida e lume del popolo di Dio, è chiamata a soccorrere i suoi figli per camminare insieme verso la libertà, per dare la mano a chi è stanco, per donare una carezza a chi è solo, per concedere un sorriso a chi è maltrattato, per alleviare il dolore di chi soffre. Maria sta in mezzo al suo popolo lungo la strada e veglia, prega, illumina i passi, sostiene l’umanità fragile e misera, dà forza e coraggio per una conversione autentica, che fa diminuire l’io e fa crescere Gesù nel proprio cuore,cercando la via dell’umiltà, della pace, della giustizia e della bontà. L’intenzione di una porzione di popolo di Dio che si raduna con la celebrazione eucaristica in un santuario “Santa Maria del Carmelo” e parte per andare a visitare un altro santuario “ Santa Maria del Tindari” può significare soltanto il senso della comunione nella Chiesa, sottolinea la stessa appartenenza alla famiglia di Dio, esprime la volontà di attingere alla stessa Sorgente dell’amore di Dio. Questo amore si riversa in abbondanza e gratuitamente in ogni luogo sacro, tempio dello Spirito Santo, dove il popolo di Dio è convocato, prega, ascolta e mette in pratica la Parola, celebra la messa, opera nella carità e sta nella fraternità. Dal mare si parte ed attraverso la montagna si arriva ancora al mare per contemplare la bellezza di Maria che si onora di titoli diversi ma rappresenta il volto della Madre di Dio, l’Immacolata, la Vergine Santa, la Stella del mare, la Porta del Cielo, posta a difesa degli oppressi e a sostegno dei sofferenti, aurora e lieta armonia della fede vissuta nella gioia di Cristo Signore. Proprio da questa meta nel cuore sia contrassegnato il ritorno dei pellegrini in modo da diventare testimoni ferventi nelle piccole realtà quotidiane in cui prevale l’indifferenza, la routine, la superficialità, la trascuratezza e la rassegnazione.

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