La prima Tao Class della 60° edizione del Taormina FilmFest ha visto ospite Isabella Ferrari. Sposata col regista Renato De Maria (con lui il film “Amatemi”) la piacentina ha visto il suo esordio nel ruolo di Selvaggia nel film “Sapore di Mare” dei fratelli Vanzina. Ma Isabella agli inizi della sua carriera non sapeva in effetti ancora che sarebbe diventata un’attrice ed per lo più famosa. I suoi esordi la videro protagonista nel mondo della televisione e della canzone. Incise infatti un 45 giri, di cui onestamente dice di non vantarsi granché. Aveva una vitalità, una verve che la portava naturalmente nel mondo dell’arte ma deve alla sua apparizione nel film dei Vanzina che cominciò a delinearsi, non volendo, il suo look futuro. E da lì la sua fortunata carriera. E tanti sono anche i film a cui ha rinunciato, perché suo malgrado ritenuta troppo bella nell’economia del personaggio o perché soffriva molto la prepotenza maschile del regista di turno. Ha lavorato con Ozpetek, con Grimaldi, con Nuti, Con Scola, con Franchi, con Marco Tullio Giordana vincendo fra l’altro il Marc’Aurelio d’Argento e la Coppa Volpi a Venezia. Lei attua, sul set, ci tiene a precisarlo, la tecnica dell’ ”improvvisazione preparata” che consiste nell’avere una così pazzesca memoria delle battute (che le consente di saltare la fase del ricordo delle parole) tale da poter improvvisare un movimento, uno sguardo, creando una particolare alchimia. Quanto alle scene un po’ forti che ha dovuto interpretare in carriera ella ha sostenuto che non ci si può tirare indietro per questioni di pudore, occorre abbandonarsi al regista, se credi in lui. Isabella ha lavorato in due film di Ozpetek, “Saturno Contro”, ma soprattutto “Un Giorno Perfetto”, film che ha la caratteristica di essere un po’ diverso dagli altri del regista italo-turco, ricco di pathos, con la memorabile sequenza di lei che viene violentata dal marito sul finire di una serie di silenzi, sguardi, respiri affannosi e lacrime, di alta sagacia registica e interpretativa per lei come per Mastandrea. Un ruolo che lei stessa ha definito “borderline”. “Questa è la mia storia” sentenzia Isabella ripassando i suoi film da protagonista facendo intendere come la sua vita fuori dal set si incrocia per certi versi coi ruoli interpretati, quasi a ricalcare emozioni evidenziandone le necessità del momento e di quei momenti. Come una trasposizione della sua vita reale. Stare sul set per lei è come un divertimento, le piace molto stare davanti alla macchina da presa, testimone di quel miracolo artistico, ma mai rivedersi sullo schermo; quelle poche volte che lo ha fatto ha sempre avuto la sensazione che avrebbe potuto fare meglio e allora meglio desistere. Adesso è diventata anche produttrice, ma sogna di interpretare ruoli sempre differenti e aspetta con ansia di conoscere il prossimo suo ruolo amando tuffarsi in interpretazioni ad ampio raggio. Un’altra considerazione va al pubblico femminile che la ama molto e verso cui ha un’empatia profonda e immediata e ci confida che è l’opinione delle donne quella a cui tiene di più. Bella, brava ma soprattutto….sincera!