Furci Siculo – “Dopo Furci della pesca e dell’agrumicoltura, adesso vogliamo Furci fucina di turismo”. Lo ha dichiarato il presidente dell’associazione culturale Tamaricium, Vittorio Gregorio, analizzando i passaggi e la crescita del paese, prima rinomato centro di pescatori (anni Sessanta), poi produttore di arance e limone (anni Ottanta) e adesso votato al turismo. L’associazione Tamaricium sta contribuendo alla crescita morale, civile, economica e culturale del paese attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di tutti i cittadini di Furci e cioè amministratori comunali, enti, giovani professionisti, albergatori e titolari di aziende. Per questo l’associazione sta imbastendo una serie di iniziative per dare risposte concrete alla cittadinanza. “Abbiamo gettato il seme della collaborazione – ha spiegato il presidente Vittorio Gregorio – e insieme al Comune, Pro Loco, Bonarema, Gruppo Scout abbiamo intrapreso un cammino. Le nostre idee, le nostre proposte diventano patrimonio comune”. Ma qual è l’obiettivo dell’associazione? “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Gregorio – è migliorare il paese e organizzare, concretamente, una politica di sviluppo turistico, che partendo all’Amministrazione comunale, coinvolga tutti. Ed è positivo che, in accordo con l’assessore Saverio Palato, gli operatori turistici abbiano già proposto quello che in gergo si chiama un “pacchetto”. In verità al momento a Furci non ci sono altre prospettive di ripresa se non quella legata al turismo. Il paese è ricco di pensioni, alberghi, pizzerie, bar, bed and breakfast, sole, mare, spiaggia. E poi è piccolo e ben concentrato tra l’arenile e la pineta. Per il presidente dell’associazione culturale Tamaricium il turismo in questo paese “è una scommessa, che possiamo e dobbiamo vincere. Tocca a noi crederci, perché dopo Furci della pesca e dell’agrumicoltura, adesso c’è la terza Furci, quella del turismo”.