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mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Scoperti falsi ciechi (le foto)

Due falsi ciechi, dopo aver intascato per anni la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento, sono stati smascherati dalle forze dell’ordine. Abitano a S.Stefano di Camastra, ma la notizia è stata diffusa in tutta la provincia di Messina e per come è stata condotta val la pena di conoscerla. Questi due anziani residenti nella città delle Ceramiche, uno classe ’35 e l’altro classe ’47, hanno attirato l’attenzione dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Santo Stefano di Camastra che, in diverse occasioni, ne avevano notato l’eccessiva sicurezza nell’incedere. Così i militari, coordinati dal Dott. Luca Melis, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Patti, hanno iniziato a monitorarne gli spostamenti, riprendendoli e fotografandoli mentre attendevano alle loro faccende quotidiane e annotando ogni attività da loro svolta. Quello che hanno documentato ha confermato, purtroppo, gli iniziali sospetti. Entrambi sono stati notati, e talvolta ripresi, mentre camminavano con disinvoltura lungo le strade del paese evitando ogni sorta di ostacolo, compresi quelli estemporanei, quali le vetture in sosta e/o altri pedoni, ovvero mentre facevano acquisti al supermercato, scegliendo dagli scaffali la merce senza bisogno di aiuto. Ma non solo. Il più anziano è stato pure ripreso mentre parcheggiava, con grande precisione, un’autovettura, ovvero mentre era intento, forbici alla mano, a potare un alberello ornamentale. E forse è proprio il giardinaggio la sua prima e irrinunciabile passione. A tale attività, lo si è documentato, dedicava tempo ed energia. In una occasione è stato pure fotografato mentre con cura e attenzione tagliava alcuni rami secchi da una pianta ornamentale posta all’esterno di un ritrovo sociale del centro città, dallo stesso frequentato. E’ stato anche notato mentre dava indicazioni ad un artigiano, su come voleva fossero realizzati dei lavori relativi ad una copertura sotto la quale teneva posteggiata un’automobile, proprio quella alla cui guida era stato visto. L’altro, invece, con quotidiana frequenza portava a passeggio il proprio cane per le vie del paese ma, stranamente, era lui a condurre l’animale e non viceversa, come sarebbe stato lecito aspettarsi. L’indagine ha consentito di accertare che i due, in virtù della riconosciuta cecità, avevano indebitamente percepito dall’INPS, complessivamente, la somma di euro 125.000,00 circa. Ma non solo, stante la documentazione esaminata e i successivi riscontri effettuati, sono stati denunciati anche 13 medici che, con ruoli e funzioni diverse, avevano attestato in certificati medici ed atti, la cecità assoluta dei due anziani. Per tutte le persone coinvolte nell’indagine, il reato contestato dal dottore Luca Melis, Pubblico Ministero titolare dell’indagine, è quello di truffa aggravata in concorso.

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