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domenica, Settembre 8, 2024
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Reflusso di fogna in negozio, commerciante chiede i danni, il Comune nega ogni responsabilità

SANTA TERESA DI RIVA – Un doppio reflusso di fogna invade in un giorno di maltempo un negozio di computer sul corso Francesco Crispi a Barracca provocando comprensibili danni alle attrezzature ed alla merce. Il titolare chiama i vigili urbani, fa constatare la situazione e dopo chiede il risarcimento dei danni (quasi 3 mila euro) al Comune di Santa Teresa. Che risponde picche. Si finisce davanti al giudice di pace il prossimo 11 marzo. Ma la notizia sta nel fatto che secondo una relazione dell’ufficio tecnico comunale conseguente al sopralluogo con i vigili urbani si “scopre” che il fabbricato è allacciato abusivamente alla rete fognante comunale “e in difformità totale al nulla osta preventivo rilasciato al proprietario dell’immobile”. Come dire che il proprietario del negozio di informatica da cacciatore è diventato preda, insomma oltre al danno la beffa. Ma stenta a credere a quello che legge così ha affidato le proprie ragioni ad un legale di fiducia, l’avv. Filippo Brianni, che cita il comune per i danni, il quale declina ogni responsabilità sostenendo la presunta illegittimità dell’allaccio, si costituisce in giudizio nominando un proprio legale di fiducia al quale viene corrisposto un anticipo di mille euro. E siamo solo all’inizio della causa. L’avvocato di parte civile, però, ha un suo asso nella manica: esibisce il certificato di agibilità del locale rilasciato al proprietario dell’immobile dal dirigente dell’area Territorio e Ambiente dell’ufficio tecnico comunale.

Una vicenda emblematica, questa, in un paese che non ha una rete fognante degna di questo nome, e dove i reflui vengono smaltiti con un sistema misto (acqua piovana e di fogna nello stesso condotto), dove in molte aree del paese i liquami sono ancora raccolti in fosse settiche e poi smaltiti con gli autoespurghi. Un paese che fino a dieci anni fa “raccoglieva” i liquami in fosse piazzate sulla spiaggia, che spesso tracimavano. Un paese che in cinquantanni non è riuscito a dotarsi di una rete capillare per smaltire i reflui di fogna ma che dice nel terzo millennio di essere proiettato verso lo sviluppo turistico come panacea per rilanciare l’economia. “A zzotta” prima del cavallo!

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