Il calcolo della Mini-Imu è pieno di insidie. Il versamento dovrà essere effettuato entro il 24 gennaio ma per determinare l’importo da pagare ci sono diverse variabili. L’imposta va pagata sugli immobili prima-casa nei comuni che avevano richiesto nel 2013 un’aliquota più alta del 4 per mille fissata dallo Stato. Deve essere versato il 40% della differenza dell’imposta dovuta in base ad aliquote e detrazioni nazionali, rispetto alle aliquote e alle detrazioni decise dai comuni. Va quindi considerata sia l’aliquota sia la detrazione che nel 2013 era stabilita in 200 euro per immobile, aumentato di 50 euro per ciascun figlio residente non superiore a 26 anni.
Per determinare quanto pagare bisogna partire dalla rendita catastale che va aumentata del 5% e questo risultato va applicato il moltiplicatore del 160% Su questo si applicano prima l’aliquota (4 per mille) e la detrazione decisa dallo Stato. Quindi si effettua di nuovo il calcolo con le detrazioni e l’aliquota decisa dal Comune (a S. Teresa ad esempio il 6 per mille, a Nizza il 5 per mille). La differenza dei due importi va ridotta del 60%: in pratica va versato il 40% della differenza. Se l’immobile ha più proprietari o se il possesso è stato limitato solo ad alcuni mesi, l’importo va ridotto proporzionalmente. Attenti ai piccoli importi.
Quale soglia non va pagata? Dipende. Se il Comune non ha deliberato, ovvero non abbassando o aumentando l’importo – vale la regola statale secondo cui si paga solo da 12 euro in su. Si ricorda che gli importi da versare vanno arrotondati all’unità di euro. Il codice tributo da indicare nel modello F24, relativo all’abitazione principale e alle sue pertinenze, è 3912.
Per chiarire dubbi sulla mini-Imu i lettori possono inviare i loro quesiti utilizzato la seguente e-mail: info@gazzettajonica.it.