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Il sole a strisce: bambini dietro le sbarre. L’ultimo romanzo di Rosella Pistorino

Rosella Postorino , giovane scrittrice originaria di Reggio Calabria ,nel suo ultimo romanzo(“ Il corpo docile “ Einaudi Stile Libero 2013 pgg.229) focalizza un argomento di scottante attualità : quello dei bambini al di sotto dei tre anni che condividono il carcere con le madri detenute. La scrittrice, con tocco lieve e con sapiente tecnica narrativa, delinea la vicenda di Milena, una volontaria di ventiquattro anni che si occupa dei piccoli “carcerati”. Attraverso intensi flashback ,Milena rivive la sua vicenda e quella della madre che è insieme il suo doppio e il suo antagonista : il cordone ombelicale tra loro non si potrà mai rescindere. Amore e ripulsa si alternano nell’animo delle due donne conducendole a continui conflitti ,risolti solo dalla struggente pietà che le lega: entrambe alla ricerca di una identità che l’esperienza del carcere ha loro negato. Milena è nata in carcere, figlia di una detenuta ,è vissuta con la madre per tre anni e ha condiviso con lei quel microcosmo dove tutto è scandito da rigidi orari, da serrature inespugnabili ,dal rigore delle guardie, che maschera spesso le loro debolezze. Il suicidio di Cecilia è prova della sua inadeguatezza ad affrontare il disumano compito di carceriera. Gli anni di contenzione ,seppur pochi,condizionano tutta la vita di Milena: il lerciume, la promiscuità, la segregazione prendono corpo in lei ,sotto forma di vomito o di nevrosi , al momento delle sue scelte più importanti. Lo sfondo della vicenda: la Roma dei quartieri popolari in un miscuglio di odori e colori che solo chi conosce a fondo la città riesce a cogliere. La giovane vive all’interno di un quadrilatero di palazzoni, una sorta di fortezza sulle cui cuspidi si collocano i quattro coprotagonisti del romanzo: La Romantica, la madre che ,per amore , ha tentato di uccidere il marito;Eugenio, il compagno di detenzione che riveste il ruolo ora di amico fidato,ora di appassionato amante; Lou Rizzi ,il giornalista d’assalto che vuole fare lo scoop dei bimbi in carcere e finisce per innamorarsi di Milena da cui,però, lo separano delle sbarre invisibili. Il quarto è Marlonbrando, il bimbo rom, figlio di Ivona la zingara ,verso il quale Milena indirizza il suo bisogno d’amore , la sua tenerezza e il suo desiderio di stabilità. Il bimbo è ammalato come un po’ tutti i bambini in carcere,costretti a vivere lontani dalla luce del sole e in ambienti poco areati ,tuttavia la sua vita è destinata a cambiare( emblematico il movimento tellurico che sconvolge Roma) consentendogli di trovare un nido caldo di affetti. Invece gli altri bambini? La legge 62/11 del 2011 prevista nel “Piano Carceri” ha istituito le case protette,però la grave situazione economica in cui versa l’Italia difficilmente consentirà di attuarla ,come stabilito, entro il 1 gennaio 2014. Nel nostro paese vivono attualmente in prigione 41 innocenti al di sotto dei tre anni: per quanto tempo dovranno ancora vedere il sole a strisce?

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