Caro direttore, intervengo sulla ipotesi di realizzazione di un impianto di biostabilizzazione a Rocchenere ( più a Roccalumera che a Rocchenere) per manifestare la mia solidarietà ed il mio sostegno all’amministrazione comunale di Roccalumera che sta portando avanti una buona causa. Quando si tratta del bene comune non c’è schieramento che tenga : il bene di Roccalumera viene prima di tutto e di tutti ed io mi schiero convintamene a difesa del nostro territorio. Detto ciò, vorrei fare alcune riflessioni su come affrontare concretamente la questione. Come saprete la biostabilizzazione è un termine elegante per dire che, ad esempio, tutta la spazzatura del comprensorio ( e subito dopo della città di Messina) viene depositata in un luogo. ( in questo caso la piana di Rocchenere). Una volta depositati i rifiuti si procede alla selezione meccanica attraverso la quale vengono rimossi gli ingombranti, gli inerti e viene ottenuta la separazione tra frazione umida e frazione secca. La frazione umida è costituita dagli scarti di cucina, avanzi di cibo, frutta e verdura, pane vecchio,fondi di caffè, filtri di tè, alimenti avariati o scaduti, gusci d’uovo, fiori e piante domestiche, salviette sporche di carta, sfalci e potature di parchi e giardini, ramaglie ) . Tutte cose belle ed odorose quando sono fresche ma puzzolenti quando vanno a male. Tale composto va triturato per accelerarne il processo di putrefazione biologica e, quando ciò avviene ( anche settimane) ,finalmente si ottiene un composto utile per l’agricoltura. La frazione secca ( si spera) viene caricata nuovamente sui camion e portata a discarica. Mi chiedo se sia ragionevole prevedere un impianto di biostabilizzazione nella piana di Rocchenere. Penso proprio di no e tento di spiegarne, pacatamente, la ragioni. La ragione per la quale la discarica non può e non deve sorgere in quel posto è che quello è un sito di grandissimo pregio, l’unico da Scaletta a Letojanni che possa garantire al territorio uno sviluppo di qualità. La piana di Rocchenere è la parte più pregiata del nostro territorio e la sua vocazione non è certo quella di diventare la pattumiera del territorio quanto piuttosto diventare un nodo di sviluppo importante della economia della riviera jonica tanto più che è a ridosso dello svincolo autostradale. Se, come spero e penso, la zona artigianale di Roccalumera diventerà presto realtà con l’insediamento di imprese e piccole industrie, sarà naturale proseguire tale esperienza destinando la piana di Rocchenere ad ulteriore zona artigianale ed industriale con la creazione di posti di lavoro e ricchezza anche per il comune di Pagliara. Se verrà realizzato l’impianto di biostabilizzazione addio sviluppo. Bisogna fare comprendere a tutti, soprattutto al governo regionale, che noi non facciamo delle rivendicazioni campanilistiche ma difendiamo il territorio , nostro e degli altri. Il governo regionale sa bene che il nostro territorio è massacrato dall’autostrada, dalla ferrovia, dalle condotte per gli acquedotti dell’Alcantara sicchè sono rimaste davvero pochissime aree di pregio che non devono essere sciupate e non può restare inerte ad un ulteriore massacro. Occorre ,a mio avviso, chiedere urgentemente un incontro al governo regionale per una riflessione approfondita dalla quale inevitabilmente emergeranno la inopportunità di tale iniziativa ed il danno enorme che si creerebbe alla riviera destinando un pezzo pregiatissimo di nostro territorio a pattumiera maleodorante. Se, con pazienza e determinazione, faremo riflettere e ragionare la regione vedrete che ce la faremo. Abbiamo combattuto battaglie che sembravano perse in partenza ( penso a chi voleva realizzare la discarica di amianto a Carrubbara) e le abbiamo vinte: non dubito che vinceremo anche questa.
Cordiali saluti.
Gianni MIASI