Furci Siculo – “Ma la spiaggia di Furci è ancora pubblica o è diventata privata?”. Scrive così una turista milanese al direttore di un giornale online della riviera jonica, dopo che non ha trovato posto vicino la battigia per piantare il proprio ombrellone. La cosa strana è che la signora vacanziera sin dalle ore nove era sulla spiaggia e che pur non essendoci ancora bagnanti, l’arenile in prossimità della battigia era tutto pieno di ombrelloni. Lasciati lì, chiusi, parcheggiati dal giorno prima e per tutta la notte. Ma il problema non è solo di Furci. Investe anche Roccalumera, S.Teresa di Riva, S.Alessio ed i comuni del circondario, sollevando ondate di critiche e di contestazioni. Perché c’è l’abitudine in parecchi bagnanti, soprattutto forestieri, di lasciare per settimane i propri ombrelloni piantati sulla spiaggia, in faccia alla battigia. Ovviamente si scelgono il posto in prima fila e non rimuovono più il proprio ombrellone, finchè finite le vacanze si ritorna a casa. E questo non è onesto perché si impedisce a chi va sulla spiaggia di buon mattino di piantare l’ombrellone vicino il mare. Lo scorso anno ci sono stati parecchi blitz degli uomini della Capitaneria di Porto di Messina (vedi Letojanni e S.Teresa) ma il caso più eclatante si è verificato a Furci Siculo, quando il sindaco di allora dott. Bruno Parisi ha ordinato ai vigili urbani e carabinieri di sequestrare (era circa mezzanotte) tutti gli ombrelloni chiusi e piantati sulla spiaggia. Nessuno dei villeggianti ha reclamato, eppure i militari hanno sequestrato circa duecento ombrelloni. Ieri mattina stava scoppiando una rissa sulla spiaggia di S.Teresa, tra un bagnante che aveva piantato l’ombrellone da una settimana ed un altro che cercava spazio per piantare il suo in prima fila, come gli altri furbi, e non in terza fila. Sarebbe opportuno che intervenissero la Capitaneria di Porto di Messina e i sindaci dei comuni di Roccalumera, Furci e S.Teresa di Riva con delle ordinanze di rimozione degli ombrelloni lasciati posteggiati sulla spiaggia durante la notte. Ma è un lavoro che va fatto subito, per evitare diverbi sulla spiaggia, ma anche per consentire ad ogni bagnante di piantare il proprio ombrellone dove ritiene opportuno.