Giuseppe Puglisi – SANTA TERESA DI RIVA – Seduta “storica” del consiglio comunale di Santa Teresa di Riva perché si metterà un punto fermo sulla quasi eterna questione dei rapporti patrimoniali con Savoca, in itinere dal 1948, da quando cioè Savoca ottenne l’autonomia. Il sindaco Cateno De Luca l’aveva detto che a quel “tesoretto” di 350 mila euro e rotti non ci avrebbe rinunciato e subito alla prima occasione lo piazza in consiglio, tanto per far sentire fin su in collina, la voce grossa del comune marino che già negli anni ’80 aveva subito le pretese espansionistiche territoriali di Savoca sulle frazioni di Scorsonello e Cantidati, ancora oggi in contestazione. Non si tratta di una questione anacronistica e dal sapore antico: in ballo ci sono tanti soldi e sono quelli che fanno girare il mondo. L’indennizzo che il comune di Santa Teresa di Riva dovrà avere da quello di Savoca in seguito alla definizione dei rapporti patrimoniali, è all’ordine del giorno del consiglio comunale convocato per lunedì 29 luglio alle ore 21,30, in seduta ordinaria. Il che significa che il comune di Santa Teresa di Riva va avanti per incassare quello che è stato quantificato dal commissario regionale, mentre Savoca si affida allo “studio delle carte” da parte di un noto avvocato e di u pool di esperti, per cercare di confutare i conteggi presentati all’incasso. 350 mila euro e spicci che Savoca deve a Santa Teresa di Riva per la questione dei rapporti patrimoniali fino ad ieri non ancora definiti, a 65 anni dall’autonomia che il comune collinare ha ottenuto da quello marino. Ed in piedi resta ancora la questione della definizione dei confini, anche questa all’odg di lunedì prossimo, alle 21,30, un orario che in tv era riservato al film, stavolta, invece, si va a teatro. Tra i 18 punti all’ordine del giorno della seduta consiliare di Santa Teresa di Riva, spiccano, infatti, le “Comunicazioni del sindaco in merito ai rapporti patrimoniali -finanziari ed al regolamento di confini tra i Comuni di Savoca e S. Teresa di Riva”, una presa d’atto che certamente andrà indigesta a Savoca che contesta sia la quantificazione dei beni immobili tra Savoca e Santa Teresa sia il conteggio relativo ottenuto dall’esperto del commissario ad acta Giuseppe Terranova. Santa Teresa va avanti, Savoca dietro, anche quest’ultimo comune non ha mai messo in chiaro le sue carte, limitandosi a laconiche dichiarazioni che hanno lasciato il tempo che hanno trovato. Gli altri argomenti in discussione a quest’ora insolita (ma nell’aula consiliare del Palazzo della Cultura manca l’impianto di climatizzazione, quindi si spera che la sera porti un po’ di frescura, altrimenti sarà come stare in un forno), riguardano la ratifica delle nuove imposte e tariffe determinate dalla giunta (Imu, Tares, addizionale Irpef); l’approvazione del bilancio annuale di Previsione per l’esercizio finanziario 2013 con la relazione previsionale e programmatica ed il bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015. Come abbiamo già avuto modo di riferire sono previste entrate per circa 21 milioni e mezzo, altrettante in uscita. Rispetto all’anno precedente c’è un più 6 milioni e mezzo (nel 2012 era di 14 milioni 960 mila euro) frutto dell’aumento delle imposte, di risparmi notevoli sulle spese e sulle esternalizzazioni, che a loro volta portano a potere contrarre nuovi mutui per 6 milioni. Investimenti da restituire col tempo. Le dolenti note arrivano con il riconoscimento di debiti fuori bilancio per sentenze passate in giudicato. Debito fuori bilancio – oltre all’indennizzo da corrispondere ai germani Vincenza Trimarchi Lo Tartaro e Rosario Trimarchi per l’esproprio della piazza Marinai d’Italia sul Lungomare di Bucalo, divenuto definitivo in seguito al pronunciamento della Cassazione con sentenza del 2011 – dovranno anche essere corrisposte le spese processuali cui il comune è stato condannato. Altro debito fuori bilancio quello conseguente a sentenza della Corte dei Conti in favore della dottoressa Santina Irrera. In coda cinque interrogazioni della minoranza.