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lunedì, Novembre 25, 2024
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Furci, cambio nel CdA del Consorzio Universitario

Furci Siculo – Il Consorzio Universitario Jonico continua a proporsi come punto di riferimento per gli studenti universitari del comprensorio Alì Terme Francavilla di Sicilia. Sorge sulla destra del Centro diurno, in via Madonna delle Grazie, ed è meta quotidiana di universitari di tutta la fascia jonica del Messinese. Però rischia di chiudere i battenti . I trasferimenti regionali da parte dell’assessorato Enti Locali da qualche tempo sono bloccati, come pure quelli dell’Università di Messina. Lo scorso anno il Rettore (adesso però è cambiato) aveva promesso di far trasferire al più presto alla tesoreria consortile circa 20 mila euro, che però non sono mai arrivati. Si spera che il nuovo Rettore possa includere nel prossimo bilancio tale somma, da destinare al Consorzio Universitario Jonico di Furci Siculo. Ultimamente è sorto un altro problema che riguarda il consiglio di amministrazione dell’ente, di cui è presidente la dottoressa Sonia Volzoni. Due dei cinque membri devono essere sostituiti perché dimissionari. Si tratta di Maria Vera Scarcella in atto assessore al comune di Furci Siculo, che già si era dimessa al tempo delle votazioni amministrative, e di Katia Russo, il cui papà è stato elette il 10 giugno scorso sindaco di Roccafiorita. Questi due comuni (Furci e Roccafiorita) sono gli unici che fanno parte e che sostengono il Consorzio Universitario Jonico. Martedi si riuniranno i sindaci di questi due centri, Sebastiano Foti e Santino Russo, per integrare il CdA con la nomina degli altri due componenti. C’è da dire, infine, che per la realizzazione e la promozione di servizi amministrativi ed informatici, il Consorzio si avvale di infrastrutture tecnologiche e risorse umane che hanno come unico obiettivo quello di dare risposte concrete alle svariate richieste ed informazioni di cui necessitano gli studenti che si recano quotidianamente allo Sportello. E per non farlo chiudere (sarebbe una vera perdita per tutti gli universitari del comprensorio jonico) necessita un pronto intervento della Regione Siciliana prima e dell’Università di Messina dopo, per il trasferimento dei fondi necessari alla sopravvivenza.

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