Taormina – Il neo assessore al comune di Taormina dott. Bruno De Vita è stato arrestato (si trova ai domiciliari) nel corso di una maxi inchiesta che ha portato in carcere ben 17 persone. L’inchiesta è nata dai quindici milioni di euro che la Regione Siciliana aveva stanziato per avviare all’apprendistato 1.500 disoccupati, ma solo 18 giovani hanno avuto un contratto. E la gran parte dei soldi è finita nelle tasche di manager e politici, attraverso viaggi, cene, regali e persino escort. Eccolo, l’ultimo scandalo siciliano svelato dalla Procura di Palermo. A tutti gli arrestati vengono sequestrati beni per un totale di 28 milioni di euro. Nell’ambito della prima trance dell’indagine, quella relativa ai soldi della formazione professionale, sono indagati diversi nomi noti della politica regionale. Anche loro avrebbero beneficiato dei generosi regali di Giacchetto e compagni. Ecco i politici indagati: gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona (An) e Santi Formica (Pdl), l’ex consigliere comunale di Palermo Gerlando Inzerillo (Grande Sud), sono chiamati in causa per corruzione. Di finanziamento illecito ai partiti devono invece rispondere: Salvatore Sanfilippo (candidato sindaco al Comune di Santa Flavia, Palermo), Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, oggi deputato regionale e fino a qualche settimana fa capogruppo dell’Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto processo per concussione), Nino Dina (ex deputato regionale Udc), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall’assemblea regionale siciliana dopo una condanna definitiva per tentato abuso d’ufficio). Questa mattina, i finanzieri hanno perquisito diversi uffici dell’Assemblea regionale. Il provvedimento firmato dal gip Luigi Petrucci porta in manette anche l’ultimo presidente del Ciapi, l’avvocato Francesco Riggio, candidato alle regionali con il Pd. Poi, l’ex dirigente dell’Agenzia per l’impiego Gaspare Lo Nigro; l’ex deputato e assessore regionale di Fli Luigi Gentile; il rappresentante legale del Pid Domenico Di Carlo; il dirigente generale della Regione ed ex assessore Giammaria Sparma; l’imprenditore Pietro Messina. Ai domiciliari vanno l’imprenditore Massimiliano Sala, e due funzionari del Ciapi, Carmelo Bellissimo e Sandro Compagno. Una seconda ordinanza in carcere, per l’indagine riguardante quattro gare dei cosiddetti “Grandi eventi” della Regione, è stata notificata ancora a Giacchetto, all’imprenditore Luciano Muratore, al funzionario regionale Antonino Belcuore: devono difendersi dall’accusa di turbativa d’asta. Ai domiciliari, con l’accusa di corruzione, vanno invece il dirigente dell’assessorato al Turismo Elio Carreca e l’ex vicario del capo di gabinetto dell’assessore al Turismo Bruno De Vita. Il dott. De Vita, stimato ed apprezzato in tutta la provincia, gode di larga popolarità per i suoi trascorsi politici e per essere stato sempre a capo di Enti ed Associazioni. A Taormina, in modo particolare, è stato sempre tra i big della politica locale.
(da La Repubblica)