Furci Siculo – L’acqua inquinata continua a creare seri problemi alla cittadinanza. Soprattutto alla gente povera. Ieri una mamma gridava lungo la via Cesare Battisti “Sono disoccupata, e mio marito pure, non ho tre euro al giorno per comprare l’acqua minerale. Né quando i miei figli mi chiedono da bere posso andare subito a bollire l’acqua e dargliela”. La protesta incalza, sono soprattutto le massaie a denunciare la criticità familiare a causa dell’acqua non potabile. Ormai sono settimane che l’acqua che scorre nei rubinetti della famiglie di Furci è inquinata. Lo ha accertato l’Asp (Azienda sanitaria provinciale) che ha effettuato delle analisi a vari campioni d’acqua che scorrono nella condotta idrica comunale. Qualche settimana addietro, proprio per far fronte all’inquinamento, l’amministrazione dell’allora sindaco Bruno Parisi ha acquistato un cloratore automatico, del costo di tremila e 500 euro. L’inquinamento sarebbe stato causato da infiltrazioni nella condotta, in seguito a lavori realizzati a monte del centro abitato. I primi accertamenti eseguiti dall’Asp hanno riscontrato la presenza di batteri fecali. La mancata rispondenza al valore parametrico stabilito, ha costituito la non conformità dell’acqua, il cui uso a fini potabili è stato vietato dall’allora sindaco Parisi, previa bollitura. Il problema è delicato e dal comune non arriva ancora nessuna risposta.