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domenica, Settembre 8, 2024
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S.Teresa: La città delle erbacce e delle discariche abusive

SANTA TERESA DI RIVA – Traffico impazzito per la sosta selvaggia, scarichi di fogna che feriscono la spiaggia, rampe di accesso all’arenile che tappano gli sfoghi dei cunettoni per la raccolta dell’acqua piovana dal Lungomare, erbacce perenni nelle strade lontane dal salotto buono, spazzatura accumulata ai piedi dei cassonetti stracolmi, discariche abusive disseminate su tutto il territorio: è pessimo il biglietto da visita che si propone ai villeggianti della prossima estate. Alcuni sono problemi vecchi nel desolante panorama degradato cittadino, altri stanno facendo la new entry in questi giorni. Cominciamo dal traffico. Con l’azzeramento del parcheggio a pagamento c’è stato l’assalto agli stalli: un far west che ha portato a veri e propri abusi (doppie file, sosta a spina di pesce) che hanno causato molti problemi allo scorrimento della circolazione sul corso principale di Santa Teresa. Non ci sono vigili che bastano e difatti è stato fatto un bando interno per reclutare nuovi ausiliari da addestrare con apposito corso. Scarichi di fogna sulla spiaggia, a Sparagonà e nel Borgomarino, principalmente. Basta farsi una passeggiata sul Lungomare e l’odore non è certo Chanel n. 5. Appena un anno fa (amministrazione Morabito) questo problema di igiene urbana veniva immediatamente sottolineato dalla opposizione con comunicati stampa, interrogazioni, post sul social network più seguito. Oggi che le parti si sono invertire si grida alla speculazione e alla strumentalizzazione. Rampe che tappano gli scarichi dell’acqua piovana (il cosiddetto troppo pieno): alcune delle scivole di sabbia sono state fatte senza criterio (Borgomarino) altre sono lontane dalle docce (zona centro). Con un po’ più di attenzione questi inconvenienti (ma chi l’ha detto che in estate non piove?) si sarebbero potuti evitare. Spazzatura deposta ai piedi dei cassonetti. Il servizio dell’Ato4 fa acqua da tutte le parti, non passa settimana che persino alle 9 del mattino non si vedano cumuli di sacchetti accatastati ai piedi di cassonetto che sono stracolmi oltre che puzzolenti e malridotti senza che siano presi provvedimenti di ordinaria manutenzione che l’amministrazione dovrebbe chiedere a tamburo battente per il decoro urbano ed il rispetto del cittadino – utente. Si sta seguendo il corso della deriva in attesa che la società d’ambito esali l’ultimo respiro: ma in queste condizioni non sarà facile arrivare al 30 settembre, giorno ultimo dell’Ato. E nel frattempo ci saranno tre giorni di sciopero dei lavoratori (il primo scatta il 19 giugno) che aggraveranno la situazione. Dulcis in fundo, le erbacce che punteggiano i bordi delle strade, specie quelle di periferia. Fino a qualche giorno fa anche quelle del centro e del lungomare abbondavano di verde incolto, poi è arrivata la task force dei lavoratori con le borse – lavoro dell’Ato4 e la situazione è migliorata. Anche davanti alle scuole: per quella di Barracca è stata necessaria una interrogazione della minoranza per fare scerbatura e pulizia. Ma l’emergenza tornerà, al centro come in periferia e saranno dolori passati questi due mesi di lavoro. Per non parlare di insetti, zanzare e blatte che col primo caldo si sono scatenate (e zecche e topi, dove li mettiamo?). E la spiaggia? Fiore all’occhiello del nostro turismo, pulita con tanti strombazzamenti e titoloni sui giornali, il mese scorso, che è già sporca? Disfattismo intollerabile, sono le parole che sembrano rimbombare dal palazzo.

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