SANTA TERESA DI RIVA – Sta dando i primi frutti il giro di vite sugli utenti morosi del civico acquedotto. Dal comune riferiscono che sono stati già incassati 50 mila euro per lo più provenienti da esercizi commerciali e grosse utenze che si erano sottratti al pagamento delle bollette. A “convincere” i morosi sono stati gli addetti al servizio idrico che si sono presentati per il distacco della utenza, così come previsto dalla delibera di giunta dello scorso novembre con la quale si concedeva agli utenti la possibilità di regolarizzare le posizioni debitorie consentendo un termine per mettersi in regola. Questo termine è scaduto il 10 dicembre, molti si sono affrettati a mettersi in regola, qualcun altro ha avuto bisogno di una robusta “spinta”. Chi è finito nella black list si è già visto arrivare gli incaricati per i distacchi. E sono corsi a mettersi in regola per evitare di restare all’asciutto. Ed il sindaco è soddisfatto dei primi risultati. “La drastica riduzione dei trasferimenti statali e regionali e l’abrogazione della addizionale Enel – spiega il sindaco – e l’alto indice di morosità (acqua, suolo pubblico, tarsu) ci hanno costretto ad adottare misure straordinarie ed urgenti per fronteggiare la necessità di rispettare il patto di stabilità. Al contempo siamo stati costretti a ricorrere all’anticipazione di tesoreria per garantire il pagamento di stipendi e fornitori a fronte di una massa consistente di tributi non riscossi. Non c’è stata nessuna caccia alle streghe, solo necessità di cassa”.