SANTA TERESA DI RIVA – Non ci sarà la terza farmacia a Santa Teresa di Riva. Nonostante il decreto Monti sulle liberalizzazioni, diventato legge lo scorso marzo, abbia abbassato il quorum demografico portandolo da una farmacia ogni 4 mila abitanti, a una ogni 3.300, Santa Teresa di Riva, che all’ultimo censimento ha a mala pena raggiunto quota 9600 abitanti, non avrà, quindi, la terza farmacia, come si pensava potesse avvenire quando la Regione aveva chiesto ai sindaci la disponibilità per una nuova sede. Il Comune lo scorso aprile ne aveva fatto richiesta, localizzando la nuova farmacia a Barracca, nella zona sud, identificandola tra le vie Stradella Catania e Porto Salvo dovendo soltanto assicurare “un’equa distribuzione sul territorio” degli esercizi e tener conto dell’esigenza di “garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree densamente abitate” si leggeva nella richiesta del sindaco Morabito. Ci fu l’opposizione delle titolari della due farmacie cittadine le quali sostenevano che S.Teresa aveva già la terza farmacia ed era quella rurale di Misserio. In provincia di Messina sono 19 le nuove sedi previste, in Sicilia 222. Il bando straordinario è stato pubblicato venerdì scorso sulla Gazzetta Ufficiale della Regione e l’assegnazione avverrà per titoli. Non possono partecipare i titolari di farmacia urbana. Sono ammessi invece i titolari di farmacie rurali che sorgono in paesi e zone disagiate. Alla fine i posti assegnati saranno dunque molti di più: i titolari delle sedi rurali che vinceranno una sede urbana lasceranno il posto ad altri farmacisti selezionati dalla stessa graduatoria. Finora per diventare titolari bisognava comprare la licenza oppure vincere il concorso. I requisiti per partecipare sono due anni di lavoro certificati per una farmacia in città o la laurea e l’iscrizione all’albo per una farmacia rurale. Oltre ai titoli bisognava superare una prova: 100 quiz a risposta chiusa. Nella nuova infornata, invece, niente test, solo valutazione dell’anzianità di servizio e dei titoli universitari. Secondo Federfarma Sicilia le nuove sedi sono troppe.