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domenica, Novembre 24, 2024
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Le bande musicali della riviera ionica, dalle origini ad oggi

SANTA TERESA DI RIVA – All’incontro culturale organizzato dall’Archeoclub area jonica in collaborazione con l’associazione nazionale bande italiane musicali (Anbima) al Palacultura di Santa Teresa di Riva per il ciclo “Laureando il territorio”, volto alla promozione delle tesi di laurea che studiano il territorio jonico della Provincia di Messina, questa settimana si è parlato del maestro e compositore Giovanni Pennacchio e della sua produzione bandistica durante il suo soggiorno nel territorio ionico con una relazione del maestro Prof. Alberto Famà. Dopo i saluti di rito del presidente della sede comprensoriale dell’Archeoclub Area Ionica Mimmo Costa, del presidente dell’Anbima provinciale Natale Triolo, del presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche dei Peloritani Carmelo Spadaro e del presidente dell’Osservatorio Beni Culturali dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche dei Peloritani, Filippo Brianni è stata presentata la tesi sulla vita e opera del grande compositore. Un “artigiano” della musica, così viene definito il Maestro Giovanni Pennacchio, colui che rappresenta un caposaldo della musica bandistica italiana e che legò la sua lunga vita (visse 100 anni esatti) allo sviluppo del repertorio musicale. Nato a Napoli nel 1878, Giovanni Pennacchio studiò nel Conservatorio della stessa città sotto la guida di Nicola D’Arienza, Pietro Platania e Camillo De Nardis. A soli 19 anni maestro della banda del 77. Reggimento Fanteria diventando il più giovane direttore di bande militari di quel tempo. Nonostante l’incarico di grande responsabilità il Pennacchio non rinuncia a dedicarsi alla musica classica e alla sua composizione. Partecipa e vince diversi concorsi quali: “Max Cormick” con l’opera in 3 atti Erica e con la Sinfonia in Mi minore il concorso musicale indetto dalla Triennale d’Oltremare di Napoli. Dal 1926 al 1951 è chiamato a dirigere la banda cittadina di Catania e ritiratosi poi dall’attività direttoriale, si dedica esclusivamente a quella didattica. Oltre al completamento dell’opera Edipo Re di Leoncavallo, Pennacchio scrisse diversi lavori per il teatro e una moltitudine di trascrizioni per banda. Tra i lavori originali per tale ensemble ricordiamo le marce Aquila Reale, Olimpia, Marte e Catania nonché la sua composizione più conosciuta Serenata e capriccio per tromba e banda. Importanti e di grande spessore risultano i suoi scritti e alcune delle sue composizioni ancora manoscritte lasciate nel periodo del suo lungo soggiorno sul territorio ionico, infatti gli ultimi cinquant’anni della sua vita li trascorse tra Catania, Taormina e Messina dove si spense nel 1978 all’età di cento anni. Seppur non annoverato come un compositore maggiore e per questo ad oggi non menzionato nei manuali di storia della musica, il Maestro Pennacchio lascia un bagaglio di composizioni non indifferenti arricchendo con i suoi lavori il repertorio di ogni singola banda. All’interessante dibattito che si è sviluppato durante l’incontro hanno partecipato tutti i Presidenti e i Direttori Musicali dei Corpi Bandistici del comprensorio jonico: “Bellini” di S. Teresa di Riva, “Verdi” di S. Teresa di Riva, Città di Casalvecchio Siculo, “Bellini” di Limina, “Bellini” di Antillo, ”Bellini” di Mazzeo-Taormina, “San Leonardo” di Mongiuffi, “Valle del Chiodaro” di Melia, Fiumedinisi, “S. Agata ” di Alì e “Carmelo Puglia” di Giardini Naxos.

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