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venerdì, Ottobre 25, 2024
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De Luca su Srr: opposizione dura all’adesione-capestro

SANTA TERESA DI RIVA – L’amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva andrà fino in fondo nell’opposizione alla imposizione regionale di aderire, obtorto collo, alla società di gestione dei rifiuti, deliberata dal commissario ad acta nominato dalla Regione in sostituzione del consiglio comunale. Se il caso davanti al Tar sino alla Corte Costituzionale. Ed in questo trova solidale il gruppo di minoranza e gran parte della cittadinanza, stanca, quest’ultima di continui salassi per ripianare i buchi che si aprono nella gestione dei rifiuti. Ed il giorno dopo la delibera commissariale (n. 92 del 25 settembre) l’amarezza per l’esautoramento del consiglio dal suo potere di scelta e di autodeterminazione è tantissima. “Eravamo d’accordo sul fatto che la proposta fosse indecente, abbiamo chiesto al sindaco delucidazioni sul l’eventuale commissariamento. Ci aspettavamo da parte del sindaco un atteggiamento piú combattivo. Il rammarico sta nel fatto che in questa vicenda nessuno di noi,sindaco compreso , ha avuto voce in capitolo”. Anche il presidente del consiglio Danilo Lo Giudice, anche in riferimento al fatto che si sarebbe comunque impedito la designazione di un commissario, ritiene che sia giunto il momento di far sentire la voce dei consigli comunali nelle sedi più opportune “visto che ormai le scelte ci vengono imposte”. “Il consiglio – spiega il sindaco De Luca – si è espresso alla unanimità per la non adesione alla Srr ed a tutto quel che comporta in termini di spesa per i cittadini perché tutti insieme, al di là delle posizioni politiche, ci siamo resi conto che questo argomento rappresenta una delle vergogne della politica siciliana perché questo sistema ha un vizio di fondo: il clientelismo. Non ha dato i risultati sperati ma ha creato un carrozzone politico. Noi come amministrazione non possiamo accettare che venga mortificata per l’ennesima volta la nostra autonomia istituzionale”. Insomma la battaglia è appena cominciata. “Non è finanziariamente sopportabile . aggiunge il capogruppo Trimarchi – che un comune come Santa Teresa di Riva passi in pochi anni per lo smaltimento dei rifiuti da una spesa di 400 mila euro ad un salasso di 1 milione e 800 mila euro che ricadono sul portafogli dei contribuenti”. L’obiettivo è quello di riportare il servizio di spazzamento e di raccolta nell’alveo della amministrazione comunale e lasciare alla società d’ambito solo lo smaltimento in discarica.

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