FIUMEDINISI – La magistratura messinese ha aperto un nuovo filone d’indagine al Comune di Fiumedinisi, i cui uffici sono stati “visitati” dai Vigili urbani della sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Messina. Gli agenti, su disposizione del magistrato inquirente, si sono presentati a palazzo comunale venerdì mattina per poi andare via poco prima delle 19.30. L’attenzione è stata puntata su numerosi atti amministrativi relativi a finanziamenti elargiti dalla Regione e ottenuti dall’ex amministrazione del sindaco Cateno De Luca. Pare che siano state “spulciate” pratiche e delibere esitate dal 2005 e negli anni successivi. A conclusione del lavoro, i Vigili della Pg si sono portati via circa 40 faldoni, mentre altra documentazione è stata sequestrata e lasciata negli uffici comunali in un armadio al quale sono stati messi i sigilli. Ad operare sei agenti, impegnati a visionare incartamenti per circa 10 ore. Gli investigatori torneranno a Fiumedinisi la prossima settimana per esaminare attentamente i documenti amministrativi che sono stati sigillati e decidere se sono interessanti e, se ritenuti tali, sequestrarli ai fini dell’attività investigativa. La magistratura intende passare sotto la lente d’ingrandimento le carte inoltrate a suo tempo alla Regione dall’amministrazione dell’ex sindaco De Luca per ottenere i finanziamenti. Si vuole così stabilire se sono state rispettate o meno le regole nel predisporre gli atti amministrativi. Lo si saprà, ovviamente, quando la magistratura avrà un quadro completo e chiaro di come sono andate le cose.
Cateno De Luca e la sua amministrazione a Fiumedinisi finirono nel mirino della magistratura per il cosiddetto e presunto “sacco di Fiumedinisi” per il quale è stata fissata la prima udienza del processo per il prossimo 24 ottobre. Sono coinvolte altre 17 persone. De Luca venne arrestato al termine di una riunione di consiglio, poi si dimise da sindaco, gli vennero concessi i domiciliari con l’obbligo di dimora fuori Fiumedinisi. La Cassazione ha poi stabilito che non doveva essere arrestato. Quando De Luca sembrava travolto dagli eventi, ebbe un colpo d’ala, si candidò a sindaco di S.Teresa e vinse, sorprendendo tutti. Risorto dalle sue ceneri questa specie poco studiata di araba fenice ha ora deciso di correre per diventare governatore della Sicilia. La corsa è aperta, intanto la magistratura gli ha mandato un nuovo segnale criptato.
De Luca, intanto, mentre la magistratura rovistava tra le carte di Fiumedinisi, a Santa Teresa partecipava ad una festa nella frazione Giardino dove ha ballato la tarantella e cantato “o sole mio” in duetto con Violetta Ferraro, ed un “assolo” di Granada. Un modo intonato per esorcizzare gli eventi.