Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Roccalumera, avv. Gianni Miasi
Ieri pomeriggio, intorno alle 18.00, mi stavo recando alla Chiesa Santa Maria della Catena di Roccalumera, dove, da li a qualche minuto, sarebbe uscita la processione, quando ho visto, accanto al muro di delimitazione della piazza della Chiesa, un musulmano ( forse marocchino o algerino o di altra nazionalità) che, inginocchiato e con la fronte a terra, pregava Allah, rivolto verso la Mecca. La concomitanza della imminenza della processione della Madonna mi ha portato a fare una piccola riflessione : noi preghiamo il nostro Dio , la Madonna ed i Santi; il musulmano pregava il proprio Dio: due religioni diverse si incontravano sul sagrato della Chiesa ma la fede era unica, la fede nel Dio dell’amore, della pace e della Misericordia, in un Dio che ognuno chiama in modo differente.E mi sono detto: ma se tutti preghiamo, in modi differenti, lo stesso Dio dell’amore, della pace e della fratellanza, perché non è possibile che popoli diversi stiano in pace tra di loro, che in Italia, ancora, esistano sacche di intolleranza verso il “ diverso” per il colore della pelle, o per la religione o altro ? Non potremmo distinguere uomini e donne in persone per bene e mascalzoni,in persone che cooperano per il bene comune e persone che tirano a rompere ?. Questa si che sarebbe la vera rivoluzione. Io penso che coloro che vengono in Italia da paesi stranieri debbano essere accolti con amicizia e dopo diversi anni di permanenza in Italia venga loro concessa la cittadinanza , godano dei nostri diritti ed adempiano ai nostri doveri. Qualcuno li vuole cacciare via: pensate, ad esempio,cosa ne sarebbe dei nostri anziani se le badanti straniere decidessero, tutte di un colpo, di tornarsene al loro paese. Sarebbe un disastro. Piuttosto penso che le nostre leggi dovrebbero valere,per intero, anche per gli stranieri come valgono per noi italiani .Le abitudini che ogni straniero aveva nel proprio paese ( il velo, più mogli, il mancato rispetto dei figli e delle mogli) non possono avere tolleranza in Italia e quindi ciascuno, se vuole rimanere in Italia, ed acquistare la cittadinanza, deve adeguarsi alle nostre regole. Del resto, quando noi ci rechiamo all’estero le regole degli altri valgono per noi. Voi che ne pensate ?
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA