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venerdì, Ottobre 25, 2024
HomePoliticaUna serata particolare. Senza tarallucci e vino.

Una serata particolare. Senza tarallucci e vino.

Intervista che è scivolata sul velluto ieri sera in piazza Marinai d’Italia con il Supremo lanciato nella campagna elettorale per le regionali. Era una intervista, non un dibattito nè un confronto, quello, se ci sarà, avrà altri contenuti. Come è nata quest’idea? E’ del Supremo, ovviamente. Nell’aspro confronto su I love Cateno lui aveva lanciato una sfida e noi l’avevamo raccolta. Poi da sfida è diventata “un confronto”. Poi è trasformata in una “intervista” per parlare del suo programma e della sua rivoluzione. Domande e risposte sui temi della campagna elettorale, anche se qualche passaggio su S.Teresa poi c’è stato.

La mia scelta è stata semplice, senza protagonismi perchè il protagonista era e doveva essere l’intervistato. Non ho voluto interrogarlo sul suo inciampo giudiziario, nonostante il Supremo me lo avesse chiesto, perchè non l’ho ritenuto tema per un dibattito in piazza visto che non c’era la controparte. Alla fine ho avuto l’impressione che il Supremo, al di là dell’esposizione dei temi elettorali che poteva benissimo esporre da solo senza un intervistatore, avesse necessità e voglia di chiudere uno scontro verbale e politico, mostrando alla piazza che pace era stata fatta. In guerra noi non ci siamo mai stati, confronto e dialettica, in campo aperto. Al termine ha voluto anche il colpo di teatro dopo che era stato chiarito quel “voto comprato” che mi era scappato in diretta Tv nell’immediatezza della batosta elettorale, annunciando che ritirava una querela. Francamente (e scusatemi la presunzione) non credo che l’abbia mai presentata, sa bene, lui che della comunicazione ha fatto l’arma per conquistarsi l’elettorato, che tirando pietre alla chiesa, si corre il rischio di vedersi crollare in testa il campanile. Perchè di querele e controquerele avremmo riempito le cancellerie dei tribunali. Nè io nè lui abbiamo timore delle aule giudiziarie, chi dice e scrive quello che vuole, spesso urta qualche sensibilità e finisce a schifìo.

Conclusioni: in diretta streaming lui si è fatto un altro spezzone di campagna elettorale, noi in diretta streaming abbiamo confermato che voto non gliene daremo. Per partito preso. Però una cosa va sottolineata: quando parla di politica e non ha nessuno in particolare come bersaglio dice delle cose su cui l’elettore interessato a scegliere può riflettere e discutere. E’ quando si (s)catena che combina disastri. Poi arriva il terremoto…

Comunque, se pensate che mi sia lasciato ammorbidire, toglietevelo della testa. Resteremo vigili e critici.

post scriptum: per la “serata” non ho ricevuto cachet nè inviti a cena. Tutto gratis.

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