IL GRANDE ASSENTE:
Oggi ricorrono venti anni dalla barbara uccisione del giudice Giovanni FALCONE per mano della mafia. Tante le celebrazioni in ogni parte d’Italia e della Sicilia. Il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e le massime autorità dello Stato sono venute a Palermo per dare testimonianza di un impegno antimafia che, oltre che a parole, deve essere praticato quotidianamente con i comportamenti di ciascuno di noi, soprattutto se rappresentanti di istituzioni. Il fatto che il Presidente della Repubblica abbia avvertito l’esigenza di venire a Palermo ed unire la sua voce ferma e limpida a quella di tantissimi ragazzi venuti da ogni parte d’Italia, dà l’idea di quanta importanza, giustamente, le istituzioni diano alla lotta alla mafia. Si può dire che a Palermo c’era lo Stato in tutte le sue articolazioni tranne una: il nostro Presidente della Regione il quale non è stato invitato alla cerimonia. Ho provato, come siciliano e come sindaco, un forte senso di vergogna: il Presidente della Regione Siciliana, che avrebbe dovuto fare gli onori di casa e ribadire l’ impegno antimafia dei siciliani, non solo non è stato invitato ma gli è stato fatto comprendere, a chiare lettere, che non era persona grata nella manifestazione. Come Voi tutti sapete il Presidente Lombardo è, attualmente, indagato per concorso con la mafia. Certo, direte Voi e dico anch’io, viviamo in uno stato di diritto e vale per il Presidente Lombardo, al pari di tutti, la presunzione di innocenza: fino a quando un giudice non dimostrerà che Lombardo trafficava con i mafiosi va considerato innocente. Ciò nonostante provo forte imbarazzo in quanto nessuno tra coloro che compongono il governo Lombardo, e mi riferisco principalmente ai due giudici ed al Prefetto presenti in giunta, ha sentito l’esigenza di consigliare il Presidente di dimettersi subito e non a Luglio. Voglio dire alla dott.ssa Chinnici, assessore regionale e figlia di un valoroso magistrato barbaramente trucidato dalla mafia ed essa stessa persona perbenissimo, al dott. Russo, valente assessore alla sanità ed altrettanto valente giudice antimafia, all’assessore Marino, eccellente prefetto della Repubblica in pensione ed oggi assessore del governo Lombardo: ma ciò che è successo oggi non vi fa né caldo né freddo? Non ritenete di fare un gesto che separi le Vostre persone e la Vostra storia da quella dei tanti falliti che sostengono il governo Lombardo per disperazione. Non Vi rendete conto che così comportandoVi siete Voi a precipitare in basso e a perdere la Vostra credibilità.? All’on. Lombardo è giusto che sia un giudice a stabilire se è colpevole o innocente e quindi nessuno può dare un giudizio anticipato, ma ciò che è successo oggi, a Palermo, è un fatto grave e mortificante per la Sicilia e per i siciliani e non già per colpa di chi non ha invitato Lombardo, a buona ragione allo stato delle cose, quanto per la mortificazione di vedere i siciliani assenti ,nel loro massimo rappresentante istituzionale ,alla cerimonia di commemorazione. Quanto ancora dobbiamo scendere in basso signori politici? Prima ve ne andate meglio è.
Cordiali saluti.
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA