La Procura di Messina, ha chiesto il rinvio a giudizio di 18 persone nell’inchiesta sull’alluvione che nell’ ottobre del 2009 provocò 37 vittime tra Giampilieri e Scaletta Zanclea. Chiaramente se ci sono degli indagati è perché la Procura parte dal concetto (confermato con perizie tecniche) che la tragedia ha dei responsabili, e che quindi, poteva essere evitata se il territorio fosse stato messo in sicurezza con gli opportuni accorgimenti. I 18 indagati dovranno presentarsi il 13 luglio, davanti al gup Salvatore Mastroeni. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. Indagati sono Antonino Savoca, autore di uno studio geologico, l’attuale sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e poi il sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, Salvatore Cocina ex dirigente della protezione civile regionale, Gaspare Sinatra, Alberto Pistorio, Giuseppe Rago e Francesco Grasso, redattori del piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico relativo all’area territoriale tra il bacino del torrente Fiumedinisi e Capo Peloro, Giovanni Arnone e Tiziana Flora Lucchesi, dirigenti della Regione Sicilia, Agatino Giuseppe Manganaro , Stefano Bello, Francesco Triolo , Salvatore Di Blasi, Giovanni Garufi, Carmelo Antonino Melato, progettisti, Salvatore Cotone geologo e Giovanni Randazzo. Le persone di Scaletta e Giampilieri esigono sapere perchè non sono state adottate tutte le misure idonee per evitare il disastro, atteso che la zona in questione, – ed è questo il punto – aveva palesato tutta la sua fragilità nei nubifragi pregressi a quel maledetto ottobre 2009.
Messina, la procura chiede il rinvio a giudizio per i sindaci Buzzanca e Briguglio
