Pagliara – Se dal numero degli astanti si potrebbe stabilire la vittoria di un candidato, possiamo dire che la lista n. 2 “Vincere per Pagliara” porterebbe alla vittoria Sebastiano Gugliotta, che durante il suo comizio ha collezionato, rispetto al suo rivale Mimmo Prestipino, più pubblico dentro e fuori la piazza di Pagliara. Ma invece non è così. La battaglia elettorale si vince con i voti: chi ottiene più preferenze vince la corsa al comune e si porta dietro anche la lista (qualora quella dell’avversario non ottenga il 50,01 delle preferenze). Ma al di là di queste considerazioni, resta il fatto che la gente ha seguito per oltre due ore i tre relatori, che si sono sbizzarriti elencando programmi e strategie e denunciando fatti non veri provenienti dagli avversari. Ciccio Laganà, Santino Di Bella e Sebastiano Gugliotta si sono avvicendati con interventi mirati in difesa della verità (ma quella evidenziata da Prestipino è ben diversa – Perché non fare un confronto?) e del saggio amministrare. Perché nei cinque anni di Santino Di Bella sindaco, le porte del comune (almeno così ha detto) sono state sempre aperte e che si è sempre amministrato con la massima trasparenza e in difesa della cittadinanza. Di Bella ha tratteggiato i segmenti del suoi saggio amministrare, professandosi amico di tutti, dentro e fuori i canoni della politica. Il suo intervento è stato più volte applaudito, anche da persone a lui ostili (così ci hanno confidato) e qualcuna si è anche commossa, a dimostrazione della larga simpatia che nutre tra la cittadinanza. Programmatico e votato al futuro, l’intervento del candidato sindaco Sebastiano Gugliotta, un professionista serio e preparato che ha preso a cuore le sorti del comune e che intende traghettarlo verso mete più ambite. Ma noi intendiamo soffermarci sul discorso di Ciccio Laganà, un trascinatore che è riuscito a rompere certi atavici rancori e generare una sorta di feeling con gli avversari, alcuni dei quali suoi carissimi amici. Ebbene, questo è il linguaggio giusto. Non ci devono essere rancori ed inimicizie tra i due schieramenti, non ci devono essere traumi familiari (un familiare schierato con un gruppo e l’altro familiare con la coalizione avversaria) ed una volta terminata la tenzone tutti insieme a prendersi una pizza. Questo dovrebbe essere il futuro di Pagliara, oberato ancora da denunce e ripicche, inghirlandato da odi e rancori. E per abbattere questa retrograda mentalità politica, ci sono già gruppi di giovani che stanno lavorando in ombra per i prossimi cinque anni. Ci sono giovani che hanno preso le distanze da tutt’e due gli schieramenti, proprio per dare una ventata di modernità alla politica del ricatto e del favoritismo. Ha detto bene Ciccio Laganà, bisogna bandire la lotta all’uomo, i rancori e i diverbi costruiti. Necessita remare tutti insieme per tirare fuori, dal baratro del collasso debitorio, il paese di Pagliara. Sia Prestipino, sia Di Bella-Gugliotta sanno che ci sono giovani (ragazze e ragazzi) che volutamente stanno restando fuori da questa competizione, per costruire poi insieme una nuova e professionale classe politica. Quella politica che dovrebbe riuscire a risolvere i problemi del paese, tra un sorriso e l’altro, tra una pizza e l’altra, seduti tutti alle stesso tavolo, cioè a quello del consiglio comunale e a quello di una pizzeria, senza vergognarsi, senza timore di essere avvistati dai rivali politici, senza aver paura di essere notati dagli “avversari”. E quando c’è pace, tranquillità ed armonia in tutti gli strati della vita politica di Pagliara, allora il paese è già sulla via della crescita sociale, politica ed economica.
Pagliara, la coalizione “Vincere per Pagliara” tiene banco
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