Gli artisti sono stravaganti, e proprio per questo originali. Talvolta però le loro idee sono un tantino bizzarre. Non fa eccezione il maestro Nino Ucchino che nel suo laboratorio-museo di Savoca (ma il maestro è originario di Santa Teresa di Riva) una ne fa e cento ne pensa. Certo, un po’ per pubblicità, ma anche per combattere la noia di un buen retiro sin troppo tranquillo. L’ultima trovata, però, farà sicuramente discutere. Ecco di cosa si tratta. Il ponte sullo Stretto. No, non come lo abbiamo immaginato finora, ma “un ponte dell’arte e della cultura” ovvero una galleria a cielo aperto dove dovrebbero essere ospitata le opere d’arte di artisti di tutto il mondo. E non finisce qui: il ponte dovrebbe essere solo pedonale. “Il ponte sullo stretto di Messina – spiega l’artista – forse non si farà mai, per la ragione per cui è stato progettato (cioè velocizzare i tempi di attraversamento) e mi permetto di dire che questo non mi dispiace perché, per raggiungere lo stesso obiettivo, basterebbe modernizzare e potenziare la via del mare. Auspico comunque, che si faccia ugualmente ma con altre finalità che mi accingo a spiegare: visto che sono state spese in tutti questi anni, ingenti risorse umane ed economiche per la sua progettazione, rimodulando invece la stessa struttura, il ponte “dell’arte e della cultura” potrebbe essere attraversato a piedi, in bicicletta, o con altri mezzi simili, cosicchè milioni di persone provenienti da tutto il mondo potrebbero incrociare lo sguardo con centinaia o addirittura migliaia di opere scultoree ed installazioni varie. Nella parte sottostante, immagino ambienti chiusi intercomunicanti con l’esterno che potrebbero ospitare opere pittoriche, di design, moda, oreficeria, fotografia, e quanto altro offre la creatività contemporanea. Immagino anche che ai piloni posti alle due estremità del ponte si possano innestare due grandi alberghi per ospitare parte dei visitatori, ad essi andrebbero annessi ambienti per attività congressuali, atelier di moda, grandi ristoranti e tutto un indotto legato al mondo della cultura e anche dell’enogastronomia”. “Sarebbe sicuramente uno dei più grandi musei al mondo – immagina il maestro Ucchino – l’unico sospeso sull’acqua. Immaginerei anche che, ogni Paese interessato, potrebbe acquistare un proprio spazio e portarvi il meglio della propria produzione artistica, anche in fase progettuale. Così facendo, il costo dell’intera struttura potrebbe diluirsi. Se tutto ciò avvenisse, il ponte sullo stretto diventerebbe un crocevia di culture come la stessa città di Messina lo è stata nel suo glorioso passato ormai dimenticato. In conclusione, immagino questo ponte, quale luogo vivo , dinamico e magico, in cui ogni Paese potrà creare una sorta di propria ambasciata culturale che autonomamente porterebbe avanti costanti iniziative. A tutto questo, si può aggiungere che, ridisegnando la vecchia struttura e affidandola ad un grande architetto contemporaneo si realizzerebbe un vero capolavoro “ .
L’idea, tutto sommato, non è tanto originale. Somiglia molto al Ponte Carlo di Praga. De javu.