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Fiumedinisi, 6 mesi per furto di ciliegie

FIUMEDINISI – Quella mattina dell’ormai lontano 22 maggio del 2008 il signor Pietro ebbe una bruttissima sorpresa scorgendo tra le frasche quei tre ragazzi appollaiati sui suoi alberi di contrada Pistarina, a Fiumedinisi, mentre si passava la mano sul mento ammirando la sua “robba”. D’istinto, vedendo che le cerase cominciavano a scarseggiare gridò a squarciagola e quei tre monellacci scapparono a gambe superlevate lasciando perfino una busta piena zeppa di ciliegie già raccolte da portare a casa e l’auto sullo stradone assolato, coi finestrini abbassati. E direte voi, come finì? Ebbene, i “carrabbineri” chiamati arrivarono in un lampo e, come da verbale «… ci si appostava sul luogo e si attendeva il ritorno degli occupanti, i quali arrivavano dopo circa 30 minuti». I tre ladri non autorizzati di care, fresche e dolci cerase pensavano che tutto si fosse calmato e trovarono invece ad attenderli i militi, appostati dietro alti arbusti. Finì male, un maggiorenne e due minorenni arrestati per furto, aggravato per giunta dalla cosiddetta “esposizione alla pubblica fede”, vale a dire che gli alberi erano lì in bella vista e tutti li potevano guardare e non toccare. Ma il signor Pietro, che in fondo è una pasta d’uomo, non presentò alcuna querela, anche perché riottenne il maltolto rosso sangue e dolcissimo. Proprio per questo motivo l’altra mattina, l’accusatore ufficiale davanti al giudice monocratico Cipri l’assoluzione chiese per il “monellaccio” 26enne O.S., un ragazzo senza alcun precedente, scandendo la frase “previa concessione delle attenuanti generiche per mancanza di querela”. I suoi avvocati, Giuseppe Serafino e Antonella Puglisi, si sgolarono per minimizzare tutto, “… è una bravata signor giudice, alzi la mano chi di noi non è mai andato a cerase altrui almeno una volta nella vita”. Purtroppo a nulla valsero la passione, la loquela e l’oratoria. Dopo lunga camera di consiglio per il ladro giunse la condanna: sei mesi e pena sospesa. Non mangerà più ciliegie per l’eternità.(n.a.) 16/2/2012

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