I 130 lavoratori dell’Ato 4 (32 comuni della fascia jonica e alcantarina) hanno deciso di incrociare le braccia fino a quando non otterranno risposte concrete dall’azienda. Sciopero ad oltranza e assemblea permanente da ieri, quindi, con rivendicazioni che vanno dal pagamento degli stipendi e della tredicesima alla sicurezza sul posto di lavoro. Le organizzazioni sindacali non parlano di sciopero, visto che i lavoratori andranno comunque nei centri operativi di Motta Camastra e Furci Siculo, timbreranno il cartellino, ma non usciranno con i mezzi per la raccolta e lo spazzamento. Lo chiamino come vogliono, però, la spazzatura resterà nei cassonetti, con grave disagio per i cittadini dei 32 comuni d’ambito che vedono profilarsi una gravissima emergenza igienica visto che i rifiuti giacciono nei cassonetti da domenica, dato che lunedì e martedì c’è stata l’adesione allo sciopero nazionale della categoria ed ieri, e quindi, anche oggi, non sarà effettuata la raccolta, figuriamoci lo spazzamento. Ieri sera si è riunito d’urgenza il CdA dell’Ato4. Il presidente Leonardo Racco, che ora è commissario liquidatore, ci ha detto che saranno deliberati, compatibilmente con la liquidità disponibile, i provvedimenti richiesti, così come per le carenze in materia di sicurezza. Per questo pomeriggio alle ore 16,30 i rappresentanti dei lavoratori sono stati convocati per un incontro con il CdA per discutere la situazione che Carmelo Pino, segretario provinciale di Fp Cgil, definisce “molto grave a causa della cattiva gestione dell’azienda che operando in house avrebbe dovuto realizzare notevoli economie, invece di portarla al dissesto”. Anche Silvio Lasagni, segretario provinciale della Uil Trasporti non usa mezzi termini. “Nonostante le diverse segnalazioni fatte dal sindacato, l’ultima in ordine di tempo lo scorso venerdì in occasione dell’infortunio di due lavoratori – dice – nessun provvedimento è stato posto in essere a tutela della sicurezza di quanti ogni giorno prestano per la società servizi delicati.”.