Mandanici – A proposito della ventilata proposta di sopprimere i comuni con meno di mille abitanti, riceviamo: “La Comunità di Mandanici è a lutto per la prematura scomparsa del Comune soppresso da fuoco ritenuto amico. Se dovesse andare in porto la inaudita decisione del Governo nazionale il Comune di Mandanici con una popolazione inferiore ai mille abitanti andrebbe soppresso, stando così le prime indiscrezioni sul decreto approvato dal Consiglio dei Ministri. Ci fece diventare Universitas Ruggero il Grande nel 1100 rendendoci autocefali, non soggetti a nessuna autorità esterna; ci porta nella polvere, cancellando quasi mille anni di storia, una scelta che a dir poco può essere considerata bizzarra. Nel 1944 i residenti di Mandanici raggiungevano le 2000 unità: che colpa ne abbiamo se siamo dovuti emigrare per lavoro oltre Oceano, in Europa o nel nord Italia? Come si dice cornuti e mazziati. Con questa decisione vengono puniti i piccoli Comuni scaricando su di essi tutti i mali di una politica zeppa di incongruenze. Piccoli Comuni che quasi tutti si trovano nelle zone di montagna, primo baluardo a difesa del territorio. I piccoli Comuni sono vicini alla gente, hanno un rapporto diretto e confidenziale con i suoi cittadini, sono il primo legame con le istituzioni molto spesso lontane dalle vere necessità del singolo. Chi fa queste scelte sicuramente non si è mai trovato a vivere in un piccolo Comune, e se qualche volta ne ha visitato qualcuno lo ha fatto solo per elemosinare il voto. L’oculatezza della spesa nei piccoli Comuni è quella del buon padre di famiglia, che amministra saggiamente per sopravvivere. Ma questo al Governo centrale interessa poco”. ù
Armando Carpo e Sergio Carpo