Roccalumera – Sono circa 1300 gli immigrati regolari residenti lungo i comuni del comprensorio jonico del Messinese (tra Scaletta e S.Alessio Siculo). Per quanto riguarda le comunità straniere presenti sul territorio, la più numerosa è quella rumena (54,94%), mentre in rapportato al sesso, la presenza delle donne è maggiore rispetto agli uomini (64%). Questi dati sono emersi nel corso di un convegno, dal titolo “emigrare non è un reato” che si è tenuto nei locali dell’antica Filanda di Roccalumera ed a cui hanno preso parte amministratori comunali di Monduria, Mineo, dell’Arci Puglia ed un funzionario dell’assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione Penelope – Centro Il Picchio – con sede a S.Teresa di Riva, che ha centrato il dibattito sui continui sbarchi degli extracomunitari e sulle “strategie di accoglienza in Sicilia e Puglia”. Sull’argomento si è soffermato il presidente dell’associazione Penelope, Giuseppe Bucalo, il quale si è un pò lamentato con la Regione Siciliana che non ha provveduto ancora ad emanare una legge specifica sull’immigrazione. I lavori, moderati da Antonella Casablanca, sono proseguiti nel pomeriggio, con altri qualificati interventi, tra cui quello del presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, avv. Gianni Miasi. Ma il clou della giornata è stato quello della “pausa pranzo”. Oltre cento extracomunitari (parecchi i rappresentanti del Marocco) hanno portato delle pietanze, bibite, dolci e specialità della propria terra, ed insieme (confortati dal suono di una musica travolgente) hanno pranzato all’aperto, baciati dal sole. E’ stata una bella esperienza, perché tra loro (i gruppi provenivano da Giardini, S.Alessio, S.Teresa di Riva e Roccalumera) hanno familiarizzato e socializzato, secondo il progetto dell’associazione Penelope, mirato, come ha spiegato Antonella Casablanca responsabile centro Il Picchio, “alla mediazione culturale e all’integrazione dei cittadini dei Pesi Terzi”.