Un’altra pagina del libro del calcio locale è stata scritta al Marullo di Bisconte (Messina), nella finale tra Gescal e Sparagonà, valevole per il passaggio di categoria. Non sono permessi errori in questo incontro che sintetizza un intero campionato, dove entrambe le squadre hanno assaporato il gusto delle vittorie, spesso anche sofferte, ma pure l’amarezza di qualche sconfitta che ha reso altalenante fino all’ultimo la posizione della classifica. Il curriculum di entrambe le contendenti è molto simile e ciò permette loro di confrontarsi alla pari in questo esame conclusivo, per conoscere il verdetto finale. Dentro il rettangolo di gioco massima concentrazione per i ragazzi di mister Giordano e per quelli di mister Famulari, unita ad una tempesta di emozioni che ognuno di loro ha saputo trasmettere, trasformando una finale di terza categoria in un vero e proprio gioco di classe superiore, dove le due compagini hanno dato il massimo per spuntarla sull’altra. Ma quando gli sfidanti lottano ad armi pari e nessuno intende mollare la presa, succede quello che abbiamo visto a Bisconte. Un interminabile duello che non vuol finire, un serbatoio di energie che arriva alla fine con la spia accesa, ma che comunque non fa spegnere i motori, almeno non quelli dei veri giocatori che non si danno per sconfitti mai, anche se provati nella stanchezza fisica e mentale. Fuori dal campo tutta un’altra storia. Il fascino della finale coinvolge tutti, non solo i sostenitori delle concorrenti, ma tutti gli amanti del calcio che non si perderebbero il vortice di emozioni che questo tipo di incontri possiede. Una tifoseria ben organizzata, ha invaso totalmente gli spazi a disposizione, colorando e animando il clima di sfida ormai nell’aria da giorni. A questo punto non manca nulla per dare inizio allo spettacolo. Gli attori sono pronti per entrare nella scena, diretti dalla regia del Signor Caruso, coadiuvato dagli assistenti Gioè e Alecci. L’assordante clamore del pubblico che incita i propri beniamini, sottolinea l’ingresso dei 25 in campo. Nel primo tempo i padroni di casa, complessivamente più decisi e sicuri, emergono in diverse azioni, costruendo un gioco molto alto, che costringe gli ospiti ad arretrare e difendere soprattutto i tiri piazzati che il Gescal riesce a procurarsi. Le occasioni più importanti si contano sul palmo della mano. La prima arriva all’11 con una punizione dal centrocampo battuta da Andrea Casablanca. Il tiro è corto, incontra Leo che allunga con un cross in area per Simone Carnabuci, aggancia bene e supera con un pallonetto Passaniti in uscita. La palla è di poco laterale e attraversa la linea della porta senza oltrepassarla. Risponde il Gescal al 20’ con Acquaviva che sfrutta una distrazione della difesa ospite, per provare il tiro ma anche questo risulterà molto angolato e Ripano accompagna con lo sguardo. Quattro minuti dopo è ancora la volta dei casalinghi che mettono paura agli avversari con una punizione dai trenta metri di Carrozza per Andreacchio che davanti allo specchio della porta, incredibilmente sbaglia. Cerca di dire la sua anche Cannata al 31’ vincendo il contrasto in area a seguito di un corner, ma Passaniti si trova nella giusta posizione e sventa l’intenzione. Le ultime due azioni più rilevanti sono del Gescal che torna all’attacco prima di rientrare negli spogliatoi. Al 38’ un corner mette i brividi per la confusione in area dovuta a diversi rimpalli tra l’attacco messinese e la difesa santateresina, ma alla fine Crisafulli allontana. Il minuto successivo Acquaviva si svincola sulla fascia, avvicinandosi alla linea dell’area, ma poi allunga troppo la palla e ne perde il controllo. Il secondo tempo è molto più avvincente. Neppure il tempo di ripartire e un’ingenuità di Palella in area che trattiene Andreacchio per la maglietta, porta Caruso a concedere un penalty. Inutile sottolineare che per il Gescal è una manna dal cielo, anche perché la trattenuta del difensore avversario non era necessaria vista l’altezza della palla. Dura lex, sed lex e così Peditto si concede l’onore di trasformare. Dopo pochi minuti mister Famulari pensa una diversa disposizione in campo dei suoi giocatori, e chiama a scaldarsi Enrico Casablanca (grande assente tra i titolari per un infortunio riportato nell’incontro precedente) e Aranciotta che non indossa la maglia da sei partite per squalifica. I nuovi innesti aiutano lo Sparagonà a spingersi più avanti, a trovare più lucidità nel costruire e a dare una rispolverata al bel gioco che fa fare, ma che ancora non ha fatto emergere. Al 57’ F. Giordano prova dal limite su passaggio di Peditto. Dopo una serie di calci piazzati e angoli per entrambe le compagini, arriva la punizione incoraggiante per lo Sparagonà. Dalla zona centrale del campo, si presenta l’infallibile sinistro di Crisafulli che crossa in area e tra tutti ha la meglio Silvio che punta all’angolo più lontano per Passaniti mandando la palla in rete. L’esplosione dei tifosi, accompagna la gioia dei ragazzi che sanno che non è finita e possono ancora credere in quel sogno chiamato “seconda categoria”. Tre minuti dopo, sfruttando ancora il vento dell’entusiasmo, Silvio prova a replicarsi, con un tiro indirizzato alla porta, dopo aver superato Passaniti, e quando la palla sta per superare la linea, Totaro strappa dalla rete il possibile vantaggio dello Sparagonà. Esultano i padroni di casa per lo scatto del proprio compagno. Scorrono i minuti e fino allo scadere del tempo, recupero compreso, nessuna delle due squadre riesce a sbloccare di nuovo il risultato. Si va ai supplementari. Il primo tempo è del Gescal, Peditto calcia subito un bel destro appena sopra la traversa. Subito dopo D. Giordano viene punito dalla traversa, colpita in pieno. Infine, una serie di punizioni concesse al Gescal mettono a dura prova la concentrazione di Ripano. Lo Sparagonà sembra essere bloccato nelle intenzioni e se in questo tempo non riesce ad attaccare, quanto meno non si mostra arrendevole e difende la parità. Si passa al secondo tempo supplementare, ormai tutti provati nei muscoli e nella mente. Ma nessuno cede e nonostante non ci sia più spazio per le belle azioni, si assiste ancora a qualche leggero brivido, derivante soprattutto dai tiri da fermo. Neppure questo secondo tempo è stato sufficiente a suggellare l’esito di questo estenuante duello e le due squadre hanno ancora la forza sufficiente per non mollare, nonostante si giochi da oltre 120 minuti. Ci si affida ai calci di rigore, cinque a testa per decretare la vittoria. Lo Sparagonà manderà in campo, per ordine di tiro: Massimo Cannata, Enrico Casablanca, Andrea Carnabuci, Michele Aranciotta e Roberto Crisafulli. Il Gescal risponde con: Andreacchio, Ruggeri, Peditto, D’Orazio e Carrozza. L’incertezza del calcio di rigore di Aranciotta e la determinazione di Passaniti nel capire la traiettoria hanno fatto concludere per 6 a 5 questo appassionante incontro che premia la caparbia compagine messinese, portando il Gescal in seconda categoria. Esultanza e grande festa per i ragazzi di mister Giordano, che hanno dimostrato già nel campionato scorso di essere vicini all’avanzamento di categoria, ma che solo quest’anno hanno saputo ottenere. Rammarico, commozione e amarezza nello Sparagonà, che non ha vinto, ma sicuramente ha dimostrato di essere una squadra meritevole del sogno in cui aveva creduto fino all’ultimo. Applausi a scena aperta da parte del pubblico per i giocatori che non si sono risparmiati in nulla, giocando anche in condizioni poco ottimali (vedi Enrico Casablanca e il capitano Gianni Leo) e dimostrando quel forte senso di attaccamento alla propria maglia, come segno di appartenenza ad un gruppo che in soli due anni di vita vanta già una finale ai playoff e una tifoseria che poche squadre possiedono in queste categorie.