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lunedì, Novembre 25, 2024
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S.Teresa, il Pd c’è o ci fa?

Periodicamente il circolo del Pd di S.Teresa incontra il sindaco Alberto Morabito al quale consegna una sorta di pro memoria delle cose da fare, come nel caso dell’ultimo vertice, presenti il segretario del circolo Angelo Casablanca, l’assessore alle Attività Produttive Paola Rifatto e il consigliere comunale Pablo Spadaro, entrambi di area. Stavolta, però, oltre alle tante buone proposte che farebbero bella figura in in programma elettorale, più che di un promemoria per l’ultimo anno prima delle nuove elezioni, il circolo sembra sottolineare con una matita blu le cose che l’amministrazione Morabito doveva fare o che aveva promesso di fare e non ha fatto. Eppure il Pd ha condiviso questi quattro anni di amministrazione pilotando nella stanza dei bottoni. Le sottolineature in blu e rosso riguardano la necessità di una maggiore trasparenza ed efficacia degli uffici comunali; la necessità di procedere ad una seria e razionale organizzazione dell’ ufficio tecnico comunale, il quale dovrà essere in grado di dare risposte certe nei tempi e nei modi a tutti i cittadini; la costituzione dell’Urp; la predisposizione di un albo degli avvocati di fiducia dell’ente per la rotazione degli incarichi “per consentire a tutte le professionalità presenti nel Comune di poter esprimere le proprie potenzialità”. Sollecitano i “democratici” l’avvio delle consulte perché possano “offrire un supporto importante all’Amministrazione Comunale ed alle associazione presenti nel territorio comunale”. Noterelle non da poco, anche perché tutto è finora rimasto sulla carta. Ma il Pd, nel frattempo, dov’era? Tra le nuove proposte quella di destinare un’area per il ricovero delle barche nell’area dell’ex Stat; di aprire il parco del Palazzo della Cultura alla fruibilità della cittadinanza; l’ultima, ma non certamente la meno importante, ma che non farà fare salti di gioia ai residenti di Torrevarata, è quella di portare il mercato del contadino sulla via Roma e in piazza Garibaldi. Siti, ricordiamo, che hanno ospitato per lungo tempo il mercato quindicinale fatto sloggiare, poi, a furor di popolo, per le violante condizioni di sicurezza e di igiene (androni dei palazzi usati come vespasiani, tanto per dirne una), che avevano esasperato i residenti.

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