Vince per due a zero il Gescal in casa dell’Anjali. La gara è stata vivace, con gli ospiti spietati in contropiede grazie alla velocità di Ammo che ha messo in seria difficoltà la retroguardia locale. I locali si schierano con un 4 – 3 – 1 – 2. Andronaco in porta. Difesa in linea con Fleri, Marisca, Manganaro e Mondello. Orazio Giannetto, Massimo Giannetto e Basile a centrocampo. Cutroneo a supporto di Prestia e Franchina. Spesso durante la gara Cutroneo e Prestia si scambieranno di posizione. Gli ospiti giocano con un 3 – 5 – 2. Totaro da libero. Catania e Pellegrino in marcatura. Peditto, Faraone ed Acquaviva in mezzo. Daniele Giordano ed Andreacchio sulle fasce, anche se quest’ultimo svariava molto, andando spesso a ricoprire il ruolo di trequartista. Fabrizio Giordano ed Ammo in avanti. Partono meglio gli ospiti che si presentano con Giordano davanti ad Andronaco, ma quest’ultimo compie un intervento prodigioso. Al 18’ Ammo intercetta un lancio dalla difesa e in contropiede si presenta davanti ad Andronaco che para il primo tiro ma non può fare niente sul secondo tentativo dell’attaccante, il quale appoggia a porta vuota. Dopo lo svantaggio i locali iniziano a creare buone trame di gioco. In una di queste Prestia calcia dalla trequarti alto. Poco dopo ancora Prestia di testa gira un cross di Fleri, Passaniti blocca in due tempi. Buona occasione alla mezz’ora per Cutroneo che dal limite calcia debolmente, favorendo l’intervento di Passaniti. Al 34’ Prestia lancia Franchina che in girata conclude con poca forza. Gli ospiti cercano di non concedere nulle, coprirsi bene per poi ripartire con veloci contropiedi. L’Anjali dal canto suo fa la partita cercando di trovare qualche varco vincente. Si va alla ripresa con l’arbitro, D’Amico di Messina, il quale si rende protagonista in negativo in molti interventi, spesso con qualche parola di troppo, parecchi di questi ai danni dei padroni di casa che si innervosiscono non poco per tale mancanza di rispetto. Attaccando però l’Anjali lascia enormi spazi al Gescal che al 62’ raddoppia grazie a Fabrizio Giordano, il quale scatta sul filo del fuorigioco presentandosi davanti all’estremo difensore avversario. L’attaccante calcia debolmente, ma tanto basta per superare Andronaco e siglare la rete che chiude la gara. I locali si innervosiscono nuovamente con il direttore di gara, reo di perdere troppo tempo per trascrivere sul taccuino un cartellino giallo. In più la giacchetta nera, in verde per l’occasione, espelle Andronaco che, come è normale che sia, aveva incitato D’Amico a riprendere al più presto il gioco. Restando anche in dieci i padroni di casa creano poco, solo tre punizioni calciate malissimo da Orazio Giannetto, Massimo Giannetto ed El Kaoukabi. Al 90’ Prestia calcia bene all’angolino dal limite, ma Passaniti compie un grande intervento che lascia invariato il punteggio. Vince quindi il Gescal di mister Giordano. I bianco verdi non hanno rubato nulla, anzi hanno giocato bene in contropiede, sfruttando i lunghi lanci dei difensori per mettere in difficoltà la difesa locale. Una formazione che per esperienza e tecnica può tranquillamente vincere i play off. Infatti, in caso di vittoria l’ultima giornata in casa contro il Savoca, i messinesi finirebbero il campionato al secondo posto, potendo usufruire così del fattore campo, giocando entrambe le finali in casa. L’Anjali è arrivata a questa gara con l’acqua alla gola. La bella rimonte è finita sul più bello, anche se ancora la matematica non condanna la formazione di mister Prestia che, per vari mesi, ha espresso il calcio più bello del campionato. D’Altronde non è facile chiedere di più ad una formazione al primo anno di vita, nata con mille difficoltà e che comunque, con una rosa tutta locale, è riuscita a poter lottare per i play off con formazioni blasonate quali Francavilla, Gescal, Savoca, Sparagonà e Scifì. Squadre che hanno parecchie stagioni alle spalle, sinonimo di esperienza. Qualche scelta tecnica sbagliata nella prima parte di stagione per i furcesi. Ma nel girone di ritorno si è rimediato, puntando su giovani che hanno dato l’anima fino all’ultima gara. I furcesi, salvo miracoli, si rifaranno l’anno prossimo.