Si inasprisce il contenzioso tra l’Ato4rifiuti ed i comuni che risultano inadempienti per non aver saldato le fatture emesse dalla società d’ambito per la raccolta e lo smaltimento della spazzatura. E partono i decreti ingiuntivi. I conti devono essere messi in ordine, visto che l’Ato4 spa è in liquidazione. La raffica di decreti ingiuntivi è partita già da alcune settimane ed i comuni reagiscono opponendosi all’atto di precetto, argomentando le ragioni che per anni hanno alimentato lo scontro tra la società d’ambito ed i suoi stessi soci, ossia i comuni che l’hanno costituita, e cioè che le pretese dell’Ato4 non corrisponderebbero (meglio usare il condizionale) ai servizi prestati. Il comune di Sant’Alessio per esempio contesta la richiesta di 412.360 euro avanzata dall’Ato4 tramite l’avv. Gianluigi Sturiale di Santa Teresa di Riva, perché, sostiene il comune jonico, da un riscontro contabile risultano pagate fatture per 129.511 euro. Da qui il ricorso affidato all’avv. Elia Costante. Anche il comune di Roccalumera è nel mirino degli esattori dell’Ato4 per un presunto debito che anche in questo caso sfiora i 500 mila euro. Ma il comune contesta. Al comune di Sant’Alessio, tanto per restare in tema, batte cassa anche Siciliacque che ha presentato un conto di 27.882 euro, sempre con un decreto ingiuntivo. Stavolta il comune non si è opposto ma ha chiesto uno “sconto” sugli interessi di mora, ottenendo una riduzione del quaranta per cento. L’assegno che l’ufficio contabilità del comune ha dovuto staccare è stato quindi di 26.816 euro. Sulla questione Ato – Comuni erano già intervenuti i responsabili provinciali della Fp Cgil che avevano denunciato come le precarie condizioni di lavoro erano anche dovute “alla situazione di assoluta precarietà economica in cui versano le casse dell’Ato4, causa le mancate rimesse di parecchi comuni soci”. Un buco ultramilionario, secondo Carmelo Pino, segretario provinciale Fp Cgil, sul quale sarebbe utile si facesse piena luce. E’ anche vero, però, che molti sindaci hanno contestato l’entità delle fatture emesse dall’Ato4 (si diceva di Santa Teresa di Riva, Forza D’Agrò, Roccalumera, ed appunto, Sant’Alessio) perché sarebbero stati conteggiati servizi che non sarebbero stati resi. Ma se l’Ato ha fatto partire i decreti ingiuntivi, le cose potrebbero non stare proprio così.