Comuni turistici, S.Alessio escluso. Anzi, no

A Sant’Alessio l’esclusione dall’elenco dei comuni a vocazione turistica non l’hanno presa proprio bene. Però l’assessore regionale al turismo, Daniele Tranchida, getta acqua sul fuoco. “Tutti i comuni che ritengono di averne i requisiti – spiega l’assessore – possono rispondere all’avviso pubblico per essere inseriti nella lista. Lo abbiamo detto e più volte ripetuto ma, evidentemente, non tutti lo hanno capito». A Sant’Alessio però non ci stanno a questa esclusione d’ufficio. Ed il gruppo di minoranza prepara una interrogazione per chiedere al sindaco Giovanni Foti quali iniziative abbia intrapreso per il buon nome del paese. Gli inviti ad agire non mancano. Pietro Carnabuci, del gruppo “S.Alessio, proposte e speranze” dice: “Auspichiamo che il sindaco faccia sentire forte l’indignazione dell’intero paese! Non e’ tollerabile questo schiaffo perpretato da un ente regionale, lontano dalla realtà e che si pone con prepotenza su una località già provata da calamità e difficoltà d’ogni tipo. Siamo in attesa di chiarimenti e pronti a sostenere… qualsiasi iniziativa a salvaguardia del nostro territorio e della nostra dignità!”. Intanto la precampagna elettorale per le amministrative dell’anno prossimo è già cominciata. Dal gruppo di minoranza costituito dai consiglieri Santo Carnabuci, Giuseppe Bartorilla e Antonella Papa riceviamo una richiesta di puntualizzazione alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere di minoranza a Gazzetta del Sud. “La decisione di Pagano di lasciare il gruppo di minoranza – scrivono – non ci ha affatto sorpreso, quanto piuttosto contrariato nel contenuto, dal momento che già da qualche anno egli mostrava insofferenza nei riguardi della minoranza e non di rado senza alcuna giustificazione non partecipava alle sue riunioni. Insofferenza che sul piano politico spesso si è tradotta in contrapposte manifestazioni di voto”. Chiariscono anche che il consigliere Ugo Padiglione “infastidito dalla condotta del Pagano, ha lasciato il gruppo di minoranza, continuando a condividerne le decisioni e le scelte”. Sull’avvicendamento con il primo dei non eletti, promesso e non mantenuto, Carnabuci replica che “una simile evenienza è pura fantasia, in quanto da nessuno è mai stata concordata”.