Il vecchio edificio che in piazza Zappalà ha ospitato fino al 2002 le scuole elementari di Sant’Alessio Siculo dovrà essere demolito per ragioni di sicurezza. E quando c’è un pericolo, le ragioni del cuore non valgono. Dopo l’annuncio del sindaco Giovanni Foti che l’edificio sarebbe stato demolito, s’era sollevata più di una voce contraria a questa decisione. Si era mosso il popolo di face book nei cui commenti prevalevano le ragioni del cuore, si era fatto sentire anche un autorevole consigliere di maggioranza, Giuseppe Mangiò, che considera quell’edificio “un pezzo storico del paese” ed un bene immobile da “sistemare per organizzare meeting, eventi ed altre iniziative sociali e culturali”, aveva preso carta e penna il collega Carmelo Duro che aveva scritto una lunga lettera aperta al sindaco Foti argomentando che a S.Alessio “c’è bisogno di spazi coperti per manifestazioni culturali e sociali e questo ci obbliga a non eliminare quel poco che abbiamo” ritenendo, come una buona maggioranza in paese, che sia necessario “ristrutturarlo e riadattarlo affinchè risponda a queste esigenze”. In pratica impegnare una parte del finanziamento di 300 mila euro (una parte servirà a costruire nuove aule nel polo scolastico di via maresciallo Altadonna) per il recupero di questo “pezzo di storia”. A spiegare perché questa strada non sia percorribile, al di là delle ragioni del cuore, interviene l’ing. Daniele Ciatto, componente della commissione edilizia che sostiene come “ economicamente conviene demolire e ricostruire, in quanto le nuove norme tecniche impongono livelli di sicurezza sugli edifici esistenti (cap. 8 DM 14/01/2008) che si ottengono con interventi di adeguamento sismico ( e non semplice ri…strutturazione) molto onerosi, atteso che l’edificio nelle condizioni attuali ovviamente non rispetta la normativa in termini di vulnerabilità sismica. Una alternativa potrebbe essere quella di realizzare una nuova struttura in c.a. all’interno e mantenere i muri esterni con la sola funzione di chiusure verticali”. Destino segnato, quindi.
L’edificio delle elementari da demolire per ragioni di sicurezza
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