Roccalumera – I Canterini della Riviera Jonica hanno festeggiato alla grande il quarantacinquesimo anniversario della loro fondazione. Nel corso della cerimonia il sindaco avv. Gianni Miasi ha consegnato al presidente del gruppo, Carmelo Romolo, le chiavi della città. Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione e l’esibizione di centinai di canterini che dal 1965 in poi hanno scritto la storia del folklore in Sicilia e nel mondo, sono intervenuti il reverendo Gaetano Murolo titolare della parrocchia Madonna del Carmelo, politici e amministratori comunali del comprensorio e Lillo Alessandro fondatore storico dei Canterini Peloritani di Messina e presidente dell’IGF. Il gruppo folk è sorto nel 1965. Inizialmente si chiamava “Picciotti” ed era formato da Melino Romolo, Tanino Catalfamo e dai fratelli Sebastiano e Carmelo Todaro. Successivamente si sono aggregati Natale Catalfamo e Natale Franzone . Piano piano il gruppo si è ingrandito, tanto da essere ribattezzato “I Canterini della Riviera Jonica”, debuttando successivamente in alcune note città europee. Nel 45° anniversario della fondazione sono mancate sul palco alcune figure storiche del gruppo, come Tanino Catalfamo, che si è lamentato della fallita creazione di un comitato che potesse dare alla cerimonia più compattezza e smussare eventuali disaccordi maturati negli anni. “Sono stato informato di questo evento non appena arrivato da Torino, il 5 agosto scorso, esordisce Catalfamo; quando cioè tutto era stato deciso, nei tempie e nelle modalità”. Poi il dott. Catalfamo entra nei particolari specificando le motivazioni che lo hanno spinto, da socio fondatore dei Canterini della Riviera Jonica, a chiarire l’occasione persa, da parte del presidente Romolo, di riportare armonia nel gruppo e soprattutto di rinsaldare i rapporti di amicizia tra gli artefici di quella conquista sociale, franata nel corso degli anni per vari motivi. “La mia è una riflessione legata al dispiacere di constatare che per l’ennesima volta c’è stata una occasione mancata. Difatti, avrei pensato ad un coinvolgimento anticipato dei soci fondatori, magari con la creazione di un comitato composto dai personaggi rappresentativi dei vari periodi che si sono succeduti, in modo che per età, esperienza e cultura ognuno avrebbe potuto esprimere il proprio pensiero. Tutto questo per dare alla manifestazione un contributo per superare tutte le contrapposizioni , malintesi e contrasti, che sicuramente sarebbero stati eliminati attraverso la riunificazione di tutti i momenti che questo gruppo ha vissuto. Ma tutto ciò non è stato possibile perché alcuni dei fondatori non sono stati convocati. Non per cattiva volontà ma proprio perché negli aspetti organizzativi , che hanno lascito spazio a qualche imperfezione, alcune cose non sono state considerate nel modo dovuto. Per cui un evento di questo spessore, ammesso che 45 anni possano rappresentare una tappa significativa (storicamente si festeggiano i 25 ed i 50 anni), doveva essere un incontro unificatore per tutti e non un momento di contrapposizione e di divisione”.