Furci Siculo – “Non è vero che il paese è sporco. Ogni mattina facciamo l’impossibile per tenere pulito il territorio. Certo se le comitive mangiano sulla spiaggia e poi lasciano i rifiuti sul posto, se la gente butta l’immondizia per strada, cosa possiamo farci?”. Lo sfogo è dell’assessore all’igiene e sanità del comune di Furci Carmelo Freni, il quale ogni mattina, di buonora, controlla se gli operai del comune hanno effettuato la pulizia della cavea, delle strade e del lungomare, intervenendo personalmente se dovessero sorgere delle controversie. Com’è successo ieri, quando alcuni vacanzieri catanesi hanno sostenuto che certe vie non sono ramazzata a dovere, a cominciare dalla via dell’Arco e dal Largo Pizzolo, attaccando così l’amministrazione Parisi. L’assessore Freni si è indignato di questa provocazione, perché l’amministrazione comunale è particolarmente attenta al decoro del paese, tant’è che Furci è particolarmente pulito e ben ordinato. “Certo, ha fatto notare ancora l’assessore Carmelo Freni, se noi da un lato puliamo e qualcuno dall’altro lato butta rifiuti sulla spiaggia, sul lungomare e nelle vie interne, il nostro lavoro viene vanificato. Si pensi che pur avendo una carenza di personale, per ferie o per malattie, garantiamo giornalmente la pulizia del paese. E se qualcuno ha da obiettare venga al comune e mi esponga le perplessità”. Freni è assessore all’igiene e sanità da qualche mese (da quando c’è stato il rimpasto in giunta dopo le dimissioni di Francesco Di Bella e Francesco Foti) e pur non essendo un esperto in questo campo si è subito attivato, facendo intensificare le pulizie nei punti centrali del paese e posizionando sulla Nazionale, sul lungomare e sull’arenile dei contenitori porta rifiuti. Con tutto questo, i cittadini continuano a buttare la spazzatura per terra (bottiglie e bicchieri di plastica, resti di fugaci pasti, carta, ecc.), sporcando dov’ era pulito. E’ stato pure diramato un comunicato per specificare l’orario (ore serali) consentito per il deposito dei rifiuti nei cassonetti. Ma la gente continua a fare di testa sua.