Per potenziare la lotta all’evasione la manovra correttiva 2010 ha incentivato la collaborazione dei comuni con le Agenzie fiscali per l’accertamento dei tributi erariali. Infatti il decreto legge oltre a riconoscere alle amministrazioni locali una quota di partecipazione più elevata, che passa dal 30 al 33% dei tributi o maggiori tributi riscossi, estende il compenso per la collaborazione anche all’accertamento dei contributi riconscendo la stessa percentuale sulle sanzioni irrogate dagli enti previdenziali. Ai comuni è richiesto di segnalare all’Agenzia delle Entrate, alla guardia di finanza e all’Inps gli elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentare dai contribuenti. A tal fine impone agli enti con popolazione superiore a 5000 abitanti di istituire, a meno che non lo abbiano già fatto, un Consiglio tributario. Il consiglio comunale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto (31 maggio 2010) dovrà adottare un regolamento per istituirlo. Mentre per i comuni che hanno una popolazione al di sotto della soglia sopra indicata sono tenuti a riunirsi in consorzio per l’istituzione del Consiglio tributario. Adesso, gli enti avranno anche un ruolo fondamentale sia negli avvisi di accertamento basati sul redditometro che nell’accertamento dei tributi di competenza dell’Agenzia del Territorio. E’ previsto, per rendere sempre più concreta la partecipazione dei Comuni all’accertamento dei tributi erariali la creazione di un team di esperti per la formazione a tutto campo del personale degli enti locali.