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giovedì, Novembre 28, 2024
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IN SICILIA OGNI ANNO 2600 CASI DI TUMORE AL SENO

In Sicilia ogni anno si contano circa 2.600 nuovi casi di cancro al seno: con oltre 25.000 casi, in valori assoluti è al secondo posto tra le regioni del Sud dell’Italia, dietro la Campania, per numero di donne che attualmente convivono con la malattia. Il Centro Catanese di Oncologia Humanitas è in prima linea nella lotta al tumore al seno: la presenza di un team multidisciplinare dedicato in modo specifico alla patologia mammaria, il confronto tra diverse professionalità e l’accesso alle cure più innovative fanno del centro un punto di riferimento a cui le donne si affidano per vincere la lotta alla malattia. Il rapporto di fiducia tra paziente e medico è il punto di partenza per affrontare con coraggio e speranza il percorso diagnostico-terapeutico che sempre più spesso conduce alla guarigione. E la fiducia è l’elemento fondamentale di “I trust you – Mi fido di voi”, progetto sostenuto da Roche che promuove il costante e quotidiano impegno dei clinici e dei principali centri oncologici del nostro Paese nel trattamento del tumore al seno, in tutte le sue fasi, dalla diagnosi alla terapia. Le donne che si rivolgono al Centro convenzionato col Sistema sanitario pubblico, possono contare su competenze plurispecialistiche dedicate: radiologia, anatomia patologica, chirurgia senologica oncoplastica, oncologia medica, ginecologia, radioterapia, fisio e psico-terapia. Sono circa 500 gli interventi chirurgici per carcinoma mammario effettuati presso l’Humanitas e attualmente, nel reparto di oncologia, sono assistite più di 2.000 donne, sia con trattamenti chemioterapici e terapie a bersaglio molecolare, somministrati in regime di Day Hospital, sia con chemioterapie orali e trattamenti ormonali assunti al domicilio e monitorati con periodiche visite ambulatoriali. Molto importante è anche la periodica attività di follow-up (circa 6.000 visite all’anno). L’equipe di specialisti si riunisce settimanalmente per definire il programma diagnostico terapeutico più appropriato per ogni paziente. Numerosi anche gli studi clinici su trattamenti in fase neoadiuvante, adiuvante e metastatica, condotti in collaborazione con importanti gruppi di ricerca clinica, nazionali ed internazionali. “Prevenzione e diagnosi precoce sono le prime armi per vincere il carcinoma della mammella” – ha affermato in conferenza stampa Francesco Pane, responsabile Diagnostica senologica – “e gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione hanno dato un forte contributo all’individuazione dei tumori in fase precoce”. Grazie alla diagnosi precoce anche l’approccio chirurgico è molto cambiato: oggi si predilige nella quasi totalità dei casi una chirurgia conservativa. Si è passati dalle mastectomie radicali anni ’50 e ’60 a interventi di quadrantectomia integrati da radioterapia. “Oggi, grazie alla biopsia del linfonodo sentinella spesso riusciamo ad evitare alle pazienti anche l’asportazione dei linfonodi, con un grande vantaggio anche in termini psicologici per la paziente” – ha ricordato Francesco Caruso, direttore sanitario e responsabile Chirurgia oncologica generale. L’attenzione alla qualità di vita della donna è un elemento importante nell’intero percorso terapeutico. “Fiore all’occhiello è poi la possibilità per le pazienti di uscire dalla sala operatoria con un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva già effettuato, a vantaggio dell’integrità fisica e psicologica della donna” – ha aggiunto Francesco Caruso. Nonostante l’aumento dell’incidenza degli ultimi anni, la mortalità per tumore al seno è diminuita in modo considerevole grazie anche all’impiego di terapie sempre più mirate.

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