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giovedì, Novembre 28, 2024
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ROCCALUMERA, I FINANZIAMENTI CHE NON ARRIVANO

Roccalumera – “Siamo con l’acqua alla gola. Se non interviene lo Stato possiamo chiudere azienda”. Lo ha dichiarato Nino Ispoto titolare di una delle dodici ditte che nel 2009 sono intervenute a salvare il paese dal nubifragio che ha colpito i comuni del comprensorio jonico del Messinese. Ispoto ha parlato per conto delle dodici aziende che sono intervenute, su ordinanza del sindaco, con ruspe, trattori e camion, per scongiurare l’esondazione dei torrenti Sciglio, Allume e Pagliara, che avevano oltrepassato il livello di guardia e minacciavano di invadere il centro abitato. Aziende che vantano dallo Stato circa quarantamila euro a testa (in tutto sono 580 mila) e che in questo momento di crisi si trovano in grosse difficoltà di sopravvivenza. Le loro rimostranze sono stata esplicitate nel corso di una articolata riunione che si è svolta nell’aula consiliare del comune ed a cui hanno preso parte il sindaco Gianni Miasi, il vice sindaco Sarino Foscolo e gli assessori Rosa Nicita e Francesco Santisi. Il primo cittadino ha detto, nel corso del suo intervento, che si è rivolto alla Protezione civile, al presidente della Regione, ai funzionari del Governo nazionale, ricevendo un sacco di riassicurazioni, ma dei soldi promessi neanche a parlarne. Si tratta di finanziamenti devoluti per i comuni del Messinese assaliti dal nubifragio del 2009. In alcuni centri le somme dovute sono arrivate, in altri ancora no. Miasi ha detto che “Il comune certamente non alzerà le barricate, però è giusto che lo Stato paghi questi operatori, trattandosi di interventi di protezione civile”. Come si ricorderà i danni maggiori, in quel primo ottobre del 2009, si sono verificati a Scaletta Zanclea e Itala, con morti e rovine. Ma anche gli altri comuni della fascia jonica hanno subito danni, per fortuna meno devastanti di Giampilieri e Scaletta. “Grazie alla nostra opera, spiega ancora Nino Ispoto, i torrenti sono stati svuotati di oltre ottantamila metri cubi di materiale e collocati alla foce dei torrenti. Non ci attendevamo medaglie, ma il pagamento del lavoro svolto. Inoltre, in occasione della terribile alluvione del 2007, che mise in ginocchio Roccalumera, le somme da noi anticipate e fatturate, sono state liquidate parzialmente ed ancora oggi attendiamo il saldo”. A coronamento della manifestazione è stato sottoscritto un documento ed inviato, oltre al Prefetto di Messina, alle massime autorità nazionali e regionali.

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