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domenica, Novembre 10, 2024
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TORRENTI, L’IMPEGNO DI FRANCILIA E LOMBARDO

Dal consigliere provinciale Matteo Francilia riceviamo:

"Alla Provincia, durante lo svolgimento della IV commissione Territorio ed ambiente, presieduta dal consigliere provinciale Francesco Rella è intervenuto il capogruppo dell’UDC- Centro con D’Alia, Matteo Francilia in merito alla problematica dei torrenti della zona jonica messinese. Matteo Francilia, che già nel mese di febbraio aveva evidenziato sempre nella stessa commissione la problematica dell’innalzamento dell’alveo dei torrenti, alla presenza dell’Assessore provinciale all’ambiente Piero Petrella e di alcuni sindaci del comprensorio Jonico ha chiesto, nella seduta odierna, la convocazione urgente di un tavolo di concertazione alla presenza dei tecnici del Genio Civile, dell’Arpa, degli Assessori provinciali al territorio ed all’ambiente e dei sindaci dei comuni ricadenti nella foce dei torrenti Savoca, Pagliara, Agrò e Nisi. "Ciascun Ente deve svolgere il proprio ruolo, ha dichiarato il consigliere dell’UDC Matteo Francilia. Da anni assistiamo ad un continuo rimpallo di responsabilità su un tema di fondamentale importanza per l’incolumità pubblica e la tutela ambientale. Il capo della protezione civile ing. Lo Monaco, nei mesi scorsi, ha continuato col dire Matteo Francilia, ha fatto intendere chiaramente che il suo dipartimento può intervenire solo in casi di emergenza, questo significa che probabilmente dobbiamo aspettare l’ennesimo disastro ambientale prima di veder messo in sicurezza i nostri torrenti. L’alveo dei torrenti della zona Jonica, come ad esempio il torrente Savoca, tra Furci Siculo e Santa Teresa Di Riva, ha concluso Matteo Francilia, è ormai nettamente più alto rispetto al centro abitato, occorre un intervento immediato sinergico e risolutivo tra i diversi Enti, specie il Genio Civile, che ha la maggior competenza in materia, affinché vengano rinaturalizzati gli alvei dei torrenti, approfittando anche del periodo estivo e prima che ritorni la stagione invernale".

Dal consigliere provinciale Giuseppe Lombardo riceviamo:

“Nel prendere atto stamani della registrazione da parte dell’ufficio impegni della determina dirigenziale n. 52 del 29.04.2010 per gli adempimenti di cui all’art. 160 della L.r. 25/93, posso finalmente affermare che i torrenti della zona jonica saranno stavolta intenzionati dall’assessorato provinciale per la tutela dell’ambiente e difesa del suolo. L’assessore provinciale Piero Petrella, <>, ha mantenuto l’impegno preso, anche a seguito della interrogazione presentata dal sottoscritto nel mese di aprile dell’anno scorso, con la quale insieme ai colleghi Gulotta, Cerreti e Previti, avevamo richiesto le motivazioni per cui nonostante le segnalazioni dei sindaci della zona jonica, i torrenti della zona non fossero stati inseriti nelle priorità di bonifica e difesa del suolo della provincia. Gli 800 mila euro, di cui 466.210 a base d’asta dell’appalto più 154.500 per lo smaltimento dei rifiuti raccolti nei greti dei torrenti, previsti nella suddetta determina di approvazione del bando di gara, < >, saranno utilizzabili appena saranno esperite tutte le procedure di gara previste dal relativo bando. Le gomme d’auto abbandonate, rifiuti ingombranti di ogni tipo ed in particolare lastre di eternit, segnalate più volte dai comuni di Nizza di Sicilia, Alì Terme, Roccalumera, S. Teresa, Furci e S.alessio saranno finalmente rimosse. Inoltre, nei prossimi giorni, <>, chiederò di aprire, sia in commissione che in consiglio, il confronto con l’ufficio dell’Assessore Petrella, per il torrente Nisi, che durante l’emergenza del 1° ottobre scorso, era stato individuato come sito di stoccaggio provvisorio, con ordinanza n. 1 del 6 ottobre 2009, del Presidente della Provincia, di tutti gli inerti e fanghi provenienti dai comuni di Itala e Scaletta, ai sensi del D.Lgs. n 152/06 e con validità temporale fino al superamento della condizione di emergenza e comunque non oltre sei mesi dalla sua adozione. Adesso, << conclude Lombardo>>, visto che il termine dei sei mesi è stato superato da qualche settima, penso che si renda necessario verificare se nel letto ed in particolare alla foce del torrente Nisi, debbano restare stoccati migliaia di metri cubi di detriti e quant’altro, oppure si possa iniziare un vero e proprio intervento di riqualificazione ambientale”.

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