Palermo – Azione di protesta, ieri, davanti al palazzo del Governo isolano, da parte dei dipendenti regionali a tempo indeterminato e determinato. A scendere in piazza, civilmente, oltre 5 mila lavoratori provenienti dalle 9 Province siciliane che hanno raggiunto il capoluogo, nella prima mattinata, in autobus, treno e mezzi privati. La protesta, organizzata da tutte le forze sindacali ( Cgil, Cisl, Uil, Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl), intende portare all’attenzione del governo Lombardo un cambiamento di rotta, nel contesto della linea politica lavorativa attuata, fino ad ora, dalla Regione siciliana. I rappresentanti dei lavoratori pubblici, sono stati ricevuti, nella stessa giornata di martedì, dal presidente della Regione Siciliana ,Raffaele Lombardo, dall’assessore alla funzione pubblica, Caterina Chinnici e da quello al bilancio,Michele Cimino, mentre l’aspetto amministrativo veniva curato dal segretario generale, Vincenzo Emanuele,dal dirigente generale del personale, Giovanni Bologna , e dal capo della task force lavoro Salvatore Cianciolo. Le rivendicazioni dei dipendenti riguardano il finanziamento per il rinnovo del contratto di lavoro economico scaduto nel 2007, la stabilizzazione del precariato regionale ( con precari da più di 21 anni), l’immediata riapertura del confronto governo-sindacati sulla Legge di riforma del personale finalizzato al rilancio della macchina amministrativa, l’abbandono di una politica di privatizzazione selvaggia dei servizi della Regione Siciliana (beni culturali, aziende foreste, etc.). La protesta, che fra l’altro ha determinato la quasi chiusura della totalità degli uffici regionali in tutta la Sicilia, ha avuto come riscontro da parte del Governo regionale, l’impegno per il rinnovo del contratto di lavoro ed il relativo reperimento delle risorse necessarie al rinnovo economico ammontanti a circa 40 milioni di euro, somme che dovranno essere iscritte nel bilancio la cui approvazione è prevista per questo mese di aprile, dall’Assemblea regionale, nonché una Legge di riforma che dovrebbe uscire fuori dal dialogo tra le organizzazioni sindacali e l’assessore alla funzione pubblica. Riguardo il tema del bacino unico del personale, il governo ha annunciato di avere modificato la norma nella direzione di un bacino unico esclusivamente inerente il personale delle società a partecipazione regionale. Tutto ciò escluderebbe– come richiesto dai sindacati – il pubblico impiego. Sul tema delle “privatizzazioni” dei servizi, il governo ha rinviato l’argomento ad un tavolo tecnico governo – sindacati. Il presidente della Regione, inoltre, si è impegnato a velocizzare il percorso della stabilizzazione dei 4.500 precari regionali attraverso la presentazione di un emendamento in Finanziaria che – a costo zero – dovrebbe consentire di trasformare il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Alla fine della giornata di incontri, tutti i sindacati hanno espresso moderata soddisfazione riguardo il comportamento del Governo regionale, in attesa di fatti concreti . Le stesse Organizzazioni Sindacali, presenti all’incontro, hanno invitato tutti lavoratori regionali “a mantenere alta l’attenzione sulle questioni poste al fine di una positiva risoluzione della vertenza.” In pratica, in assenza di risvolti positivi, i lavoratori regionali sono pronti a scendere nuovamente in piazza.