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lunedì, Novembre 25, 2024
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GIARDINI, CONFERENZA REGIONALE DELLA SCUOLA

Giardini Naxos – Nella capiente sala Tindarys dell’Hotel Russott di Giardini Naxos si è svolta la prima conferenza regionale della scuola, appositamente organizzata dal dipartimento generale della Pubblica Istruzione insieme all’assessorato regionale dei Beni Culturali Ambientali e Pubblica Istruzione. Per l’organizzazione logistica il dipartimento regionale si è avvalso della collaborazione dell’istituto tecnico commerciale e per il turismo “ Salvatore Pugliatti” che vanta, nei propri percorsi curriculari, una vasta esperienza in tema di organizzazione congressuale grazie all’attività di impresa formativa simulata. Il convegno arriva in un momento in cui caos e incertezze di ogni ordine fanno capo nel mondo della scuola, di quella siciliana in particolare. Il Dirigente generale dipartimentale, dottoressa Patrizia Monterosso, in apertura dei lavori ha voluto sottolineare quanto sia efficiente la filiera scolastica regionale e quanta buona volontà si percepisca nonostante i sondaggi nazionali collochino la scuola siciliana in coda. La scuola siciliana non è il fanalino di coda, anzi, al contrario, vanta diversi primati: nella progettualità , nelle sperimentazioni proposte dai vari Ministri succedutosi dall’ultimo decennio del secolo scorso, nell’impiego dei fondi sociali. Il problema, continua ancora il Dirigente dipartimentale, è quello di non essere mai stata valutata realmente e seriamente. A questo punto è intervenuto l’onorevole Lino Leanza (nella foto), assessore regionale ai Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione, lanciando una sfida al Governo centrale attraverso il portavoce dottore Maurizio Gentile, intervenuto al convegno in veste di interlocutore ministeriale. L’onorevole Leanza ha ribadito quanto importante sia, per proseguire a lavorare serenamente, essere valutati per tutto ciò che la scuola siciliana quotidianamente affronta: dalla scuola dell’infanzia all’università. La valutazione sarà importante anche per fissare i paletti ideologici tra scuola e mondo del lavoro, per garantire la territorialità con la permanenza di tutti gli studenti qui formati evitando che vadano altrove e, soprattutto, che vengano impiegati altrove. La Regione ha bisogno di forza lavoro nuova, innovativa, preparata e formata adeguatamente. La scuola siciliana ha i numeri giusti e gli strumenti per realizzare tutto ciò.

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