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lunedì, Novembre 25, 2024
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FURCI, LETTERA PER PADRE SINITO’

Furci Siculo – Da Maria Rita Prestipino riceviamo: "L’ uomo è la prima strada che la Chiesa deve percorrere nel compimento della sua missione: egli è la prima e fondamentale via della Chiesa, via tracciata da Cristo stesso". Ho ritenuto necessario e doveroso introdurre l’articolo che sto per scrivere con queste affermazioni, perché esse confermano e avvalorano l’ attività svolta del nostro parroco Don Salvatore Sinitò in questi 14 anni nei quali ha guidato la nostra parrocchia. Il suo operato continuo e incessante durante il quale non si è mai risparmiato anche svolgendo i lavori più umili, ci è stato di grande esempio facendoci comprendere quale fosse la logica che doveva guidare il nostro cammino, una sola quella del servizio incarnata da Cristo stesso " Chi vuole essere il più grande tra voi sia il sevo di tutti", logica incrollabile che lo ha fatto perseverare nel suo apostolato malgrado le incomprensioni, le offese e le sofferenze. Al suo arrivo dopo una delicata fase di transizione, ha chiesto l’ aiuto di tutti accogliendo qualunque persona di buona volontà che fosse stata disposta ad aiutarlo per la realizzazione della sua attività pastorale. Sono stata tra le prime persone chiamate a collaborare e assieme a tanti altri catechisti e genitori abbiamo intrapreso un cammino di formazione guidati dalla sua presenza vigile e costante. Anche le Ancelle Riparatrici allora presenti a Furci lo hanno validamente sostenuto collaborando con lui in modo costante. La sua prima preoccupazione è stata la preparazione e la formazione degli operatori pastorali ed in particolare dei catechisti. Per questo motivo subito il nostro gruppo assieme al suo parroco ha iniziato a frequentare il progetto TABOR, corso biennale di formazione dell’ Ufficio Catechistico Diocesano; così coinvolgendo anche le famiglie abbiamo iniziato l’ attività catechistica all’ insegna del rinnovamento e con grande entusiasmo, riuscendo a portare in chiesa anche persone che ormai da anni se ne erano allontanate. Non sempre la nostra attività è stata facile e spesso per la nostra intraprendenza e per il nostro andare contro corrente, siamo stati fraintesi e anche strumentalizzati, per colpire ad arte l’ operato del nostro parroco, al quale non abbiamo però mai fatto mancare il nostro sostegno e la nostra valida collaborazione. Del resto Gesù stesso disse che così sarebbe stato per tutti coloro i quali avessero deciso di lasciare tutto per seguirlo. "Beati voi quando vi insulteranno vi perseguiteranno e, mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". (Mt 5,11) Questa dunque è la forza della speranza che viene da Cristo Gesù, che vivifica e benedice gli sforzi e le sofferenze di chi lo segue fino in fondo rinnegando se stesso per spendersi interamente a servizio e per il bene della comunità che gli è stata affidata. Ovunque il Signore vorrà che il nostro parroco padre Salvatore svolga il suo ministero, la nostra preghiera costante ed il nostro affetto gli saranno vicini; per tutti noi è stato una guida spirituale, un padre, un amico sincero, una persona su cui potere sempre contare, che malgrado tutto ha sempre dimostrato serenità nascondendo la sua sofferenza. Grati ringraziamo il Signore per il dono del suo sacerdozio, sicuri che sempre lo assisterà dandogli forza e coraggio. Lo stesso sentimento di gratitudine, rivolgiamo inoltre a Mons. Cannavò, Marra e La Piana, i quali ci hanno dato la possibilità di crescere sotto la guida del pastore cui hanno affidato la nostra comunità durante questi 14 anni”. La responsabile dei catechisti Maria Rita Prestipino

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